Regna la confusione sotto il cielo politico di Orta di Atella. La decisione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di fissare le elezioni amministrative il prossimo 7 novembre (eventuale ballottaggio il 21) ha lasciato tutti di gesso. Sorpresa non solo nel mondo dei partiti ma anche tra i cittadini. Nemmeno il più previdente avrebbe pronosticato una data del voto così ravvicinata. Il Comune esce da un commissariamento straordinario di 24 mesi per infiltrazioni camorristiche e fino a pochi giorni fa le trattative per la composizione delle liste, non essendoci una scadenza certa, erano ancora in alto mare. Ora bisognerà fare una corsa contro il tempo per siglare le alleanze, scegliere i candidati e raccogliere le firme per partecipare alla tornata elettorale. Come dicevamo, il quadro politico è quanto mai frammentato. Nessuna forza politica al momento appare in grado di presentare una lista di partito. È presumibile che si opterà per schieramenti civici con all’interno più soggetti. Con la pesante eredità che si porta dietro Orta di Atella non sarà facile allestire raggruppamenti molto ampi. E sicuramente non si assisterà, per mancanza di tempo, alle solite diatribe preelettorali con tatticismi e giochi su dieci tavoli. Anzi, per ora non esistono tavoli. Il gruppo che parte con un po’ di vantaggio è quello di Agorà, composto tra gli altri dagli ex assessori Angelo Cervone e Eleonora Misso e dai consiglieri uscenti Rocco Russo e Enzo Moccia. Tanto per cambiare sul fronte del Pd non mancano le divergenze interne. Gli uomini di Gennaro Olivero hanno in mano il partito, i seguaci di Stefano Graziano mostrano non pochi mal di pancia. Di pari passo con i dem (di fatto sono la stessa cosa) camminano i Socialisti e Democratici, l’associazione del presidente del consiglio regionale della Campania. L’intenzione potrebbe essere quella di ricandidare a sindaco Vincenzo Gaudino. Nei mesi scorsi Pd e Socialisti e Democratici hanno dialogato con il collettivo Città Visibile che con ogni probabilità schiererà Vincenzo Tosti nella corsa per la fascia tricolore. Un accordo non è escluso ma bisogna superare lo scoglio del nome del timoniere. Nel campo socialista scalda i muscoli Espedito Ziello, figlio del capo del partito Luigi, già sindaco di Orta di Atella. Sembrano destinati ad un ruolo marginale i 5 Stelle dopo il passaggio in Fratelli d’Italia del senatore Giovanni Russo e nel gruppo misto dell’onorevole Fabio Di Micco. Il primo sta lavorando a un raggruppamento civico a vocazione di centrodestra che potrebbe includere Fi e la Lega, composta dai consiglieri uscenti Raffaele Elveri e Antonio Arena e dall’ex assessore Francesco Ragozzino. Poi c’è il zanniniano Salvatore Del Prete Magò, altro consigliere uscente con velleità di diventare sindaco. Sarebbe il coronamento del sogno di una vita per l’ex braccio destro di Angelo Brancaccio, con cui ha condiviso tutto il percorso degli anni del cemento, anni nei quali straripavano fiumi di tangenti e si facevano affari sporchi a raffica. Discorso a parte per il gruppo che si rivede ancora nell’ex primo cittadino Andrea Villano, di cui fanno parte tra gli altri i consiglieri uscenti Pasquale Lamberti e Nando D’Ambrosio. L’ex sindaco è orientato a formare uno schieramento moderato con un candidato alla fascia tricolore (meglio se donna) scelto dalla società civile e aperto al dialogo con tutte le altre forze politiche e sociali del territorio. Il team che fa capo a Villano incontrerà nei prossimi giorni l’ex assessore Giovanni Sorvillo e l’ex consigliere Mimmo Damiano che stanno allestendo uno schieramento centrista. Per ora sono tutte ipotesi. L’unica certezza è che la decisione governativa di mandare al voto Orta di Atella il prossimo 7 novembre ha generato il caos tra i partiti colti completamente di sorpresa.  

Mario De Michele  

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