«Il mio gruppo ha lavorato tantissimo anche il 15 agosto. È il segno di grande entusiasmo. Questa è la settimana decisiva, sto controllando tutti i candidati e spero non ci sfugga niente. Ho chiesto massima attenzione sulle liste perché è l’immagine esteriore sulla visione di Napoli». Lo ha detto il candidato sindaco di centrodestra per Napoli Catello Maresca intervenendo su Radio Crc. Poi ha aggiunto: «Ho preferito parlare di progetti e contenuti. Tutti coloro che si sono avvicinati a noi hanno condiviso una visione di città e di metodo attraverso la professionalità sul campo. Chi partecipa al nostro progetto è accomunato da una sensibilità che mette il proprio impegno al servizio di Napoli. Questo è stato anche il senso della mia scelta». Sulle municipalità Maresca ha spiegato: «Abbiamo pronta la delibera di modifica. Hanno funzionato poco e male, rappresentano uno spreco di risorse perché non sono riuscite ad essere le istituzioni di prossimità che servono ai cittadini. In media ci sono 100mila abitanti per municipalità e queste dovrebbero dare delle risposte. Vogliamo scegliere anche persone idonee per rappresentarle». Sulla questione minorile il magistrato ha ricordato: «Ho portato avanti il mio impegno con l’associazione arti e mestieri. Il tema minorile è uno di quelli che più mi sta a cuore. Abbiamo idee chiare e vogliamo intervenire, a partire dalla formazione: bisogna dare ai ragazzi la visione dell’utilità di imparare un mestiere ed essere subito produttivo per quello che serve alle imprese. Occorre coinvolgere gli ordini professionali e i sindacati per capire quali figure servono. Il comune si farà promotore di queste iniziative per far capire ai ragazzi fin dalla scuola quale strada alternativa ci può essere». «Come in tutte le campagne elettorali fatte a Napoli dalla sinistra, anche Gaetano Manfredi illude i cittadini promettendo progetti ma senza indicare dove prenderà i soldi – conclude Maresca – Sono anni che assistiamo a un libro dei sogni che poi lascia i napoletani con l’amaro in bocca perché nulla o quasi si realizza. Servono investimenti che creino opportunità di lavoro, solo così riparte Napoli. I programmi si fanno con i numeri, non con vuote promesse elettorali».

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