Uno? Mah, facciamo due. Al Comune di Cesa i componenti dell’Utc si scelgono un po’ come quando si fa la spesa dal salumiere. Etto più, etto meno. È quanto si evince dalla procedura seguita per individuare il temporaneo successore dell’ingegnere Gino Massaro, andato in pensione lo scorso primo maggio. Come già avvenuto in altre circostanze (vedi il caso De Lucia), gli atti di giunta e le determinazioni dirigenziali assomigliano a costellazioni normative sconosciute. Ecco cos’è avvenuto nella galassia a sé dell’ente alle porte di Aversa. Il primo aprile Generoso Marrandino, responsabile dell’area Personale, ha pubblicato l’avviso di selezione per l’assunzione del capo dell’Utc, in base all’ex art. 110 (d.lgs. N. 267/2000), a tempo determinato e part-time (clicca qui). Un provvedimento tardivo per occupare una posizione apicale strategica. Non era un arcano che Massaro andasse in quiescenza. Strada facendo l’amministrazione capeggiata da Enzo Guida cambia idea. Il 13 maggio l’esecutivo sdoppia il settore tecnico che come d’incanto viene suddiviso in area Lavori pubblici e area Urbanistica e Ambiente (clicca qui). Con un tempismo da guinness dei primati, il giorno dopo il Comune assume il primo dei due funzionari: è Piero Cappello, volto notissimo del Pd, lo stesso partito di Guida, già presidente del consorzio Asi e fratello di Vincenzo, ex sindaco di Piedimonte Matese. A Piero Cappello viene assegnato il settore Lavori pubblici. Contratto a tempo determinato di 12 ore settimanali, scadenza il 31 dicembre di quest’anno (clicca qui). Come si dice? L’appetito vien mangiando. E il 19 maggio il sindaco e gli assessori completano la spesa con l’assunzione dell’architetto Giacomo Petrarca, originario di Carinaro. Anche per lui 12 ore settimanali a tempo parziale fino a fine anno (clicca qui). In un paese normale non ci sarebbe bisogno di ricordare agli amministratori locali che il Comune non è un supermarket. Ma negli ultimi tempi a Cesa vengono adottati provvedimenti che, come dicevamo all’inizio, fanno venire in mente la salumeria.

Enzo Guida e Piero Cappello

Per carità, sia chiaro: Cappello e Petrarca sono due validi professionisti, mica salsicce, mortadelle, cotechini o guanciali. Ma com’è possibile partire da un bando per l’assunzione di un solo responsabile dell’intero Utc e poi, in quattro e quattr’otto, sdoppiare l’area in due settori? Beh, il Comune ha trovato una soluzione che definire fanta-amministrativa è poco. Riportiamo testualmente uno stralcio della dermina dirigenziale: “…tenuto conto che, a seguito dei colloqui svolti, emergeva da parte dei candidati una professionalità relativa solo limitatamente a taluni settori; considerato che allo scopo di coprire, dunque, con diverse figure le aree indicate innanzi, si decideva di creare il Settore Urbanistica e Ambiente e di creare un altro settore con riferimento esclusivamente ai Lavori Pubblici…”. Nemmeno su “Scherzi a parte” si vedrebbe una roba del genere. Innanzitutto la formula è palesemente offensiva nei confronti dei tecnici. Si afferma in sostanza che sono “ciucci” in Urbanistica (Cappello) e in Lavori pubblici (Petrarca). Per non parlare del bando iniziale, quello indetto il primo aprile, che diventa carta straccia. E, cosa ancora più paradossale, viene strappato tramite lo schema del contratto di lavoro. Cioè l’atto procedurale conclusivo (la stipula del contratto) stravolge quello iniziale (il bando). Per seguire un iter corretto e legittimo sarebbe bastato revocare l’avviso pubblico indicendone un altro sulla scorta dello sdoppiamento dell’Utc. Anche perché l’indicazione del tipo di selezione è fondamentale ai fini della partecipazione dei candidati. Facciamo un esempio concreto. In caso di due bandi, uno per Lavori pubblici, l’altro per Urbanistica e Ambiente, alcuni professionisti avrebbero, in base al loro curriculum, potuto decidere di prendere parte ad una selezione piuttosto che all’altra. Da questo punto di vista la procedura adottata dal Comune potrebbe essere impugnata davanti al giudice amministrativo. Non serve una eccessiva dose di malizia per comprendere come lo sdoppiamento dell’Utc sia il risultato di un bilanciamento politico nella maggioranza di centrosinistra. Per garantire l’equilibrio interno servivano due nomi da “incartare”. Un tecnico di area Pd, partito del sindaco Guida. Un altro di centro. Di gradimento di un assessore moderato. Etto più, etto meno. Buon pranzo.  

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