“La costituzione dell’Ato 5? Colmiamo un vuoto di 4 anni lasciato dalle amministrazioni che ci hanno preceduto”. Così il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, ha commentato le polemiche sollevate da alcuni esponenti del centrosinistra in merito alla convocazione, fissata per il prossimo 26 settembre, dell’assemblea dell’Ato 5,

l’Ambito territoriale ottimale costituito nel 2006 per gestire il ciclo integrato delle acque in provincia di Caserta, ma mai realmente attivato. All’ordine del giorno ci saranno sia la nomina del Consiglio di Amministrazione che del collegio dei revisori dei conti. “C’è stata una grave responsabilità da parte del centrosinistra – ha aggiunto Zinzi – che avrebbe dovuto provvedere alla costituzione dell’Ato 5 e a ratificare le nomine ben 4 anni fa. In tal modo, per la provincia di Caserta, sarebbe stato possibile raggiungere una condizione di parità rispetto alle altre province campane. A questo punto mi chiedo: perché ciò non è avvenuto? Oggi gli esponenti del centrosinistra mi criticano in quanto sto riuscendo laddove loro hanno fallito”.

Il presidente della Provincia, poi, ha sottolineato quanto sia stato grave non aver provveduto all’attivazione dell’Ato 5: “Una buona gestione del ciclo integrato delle acque in un territorio così compromesso come il nostro – ha proseguito Zinzi – avrebbe comportato l’arrivo di risorse utili a completare il sistema di depurazione. E’ facile comprendere quanto ciò sia importante rispetto alla vivibilità dell’intero territorio, senza trascurare l’enorme rilievo che assume un buon sistema di depurazione rispetto alla balneabilità delle acque delle nostre coste”.

Infine, Zinzi ha difeso con convinzione la decisione di rendere operativo l’Ato 5: “Costituire l’Ato, sia pure in ritardo, consente di porre la provincia di Caserta a livello delle altre province campane. La Regione, infatti, al momento della formulazione della legge che attribuirà le funzioni già esercitate dagli Ambiti territoriali ottimali, e del cui iter allo stato si ignorano i tempi, dovrà considerare l’esistenza di un Ato della provincia di Caserta, con tutte le ricadute positive che ciò comporta”.

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