Molto critica è la presa di posizione di Legambiente sul nuovo strumento urbanistico nel comune del beneventano. Gli ambientalisti diffondono una nota in cui spiegano la loro contrarietà.
“Il Piano Urbanistico Comunale non serve solo a decidere dove costruire altro cemento – fanno sapere – ma a definire la vocazione di una comunità, il suo modello economico, la qualità della vita, la mobilità, gli spazi di socializzazione e cultura, la diffusione del verde attrezzato”. Così ieri sera Nicola De Ieso, presidente del Circolo Legambiente Medio Calore, ha sintetizzato la posizione dell’associazione intervenendo nel corso dell’assemblea pubblica organizzata dall’Amministrazione comunale di San Giorgio del Sannio. Il presidente ha evidenziato, dunque, come il dibattito intorno al Puc si riduca principalmente all’edilizia, quindi alla costruzione di case e alle concessioni di nuove volumetrie. Ma il Puc è il documento di programmazione che definisce l’anima di una città. “Negli ultimi vent’anni si è costruito senza badare ai servizi – ha sottolineato il presidente De Ieso – spalmando sul futuro e sulla collettività i costi di infrastrutture mancanti o insufficienti e le ricadute sociali dei quartieri dormitorio. Come sta accadendo, ad esempio, dopo l’espansione urbanistica nella parte del paese dove oggi si soffre di più per i disservizi idrici. Le case sono aumentate ma il serbatoio dell’acqua è rimasto a capienza invariata e pompe obsolete”. Infine il presidente ha avanzato la proposta di una progettazione e realizzazione partecipata del Puc, chiedendo al Comune di invitare formalmente le forze sociali ad avanzare pareri scritti, da portare poi al dibattito pubblico e alla valutazione del Consiglio Comunale. Il sindaco Mario Pepe ha accolto la proposta. Legambiente fa sapere che farà la sua parte e lancia l’hashtag #bastacemento.

 

 

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