Premessa: con l’avvento di Cristina Accardo alla guida del coordinamento dell’Ambito socio-sanitario C6, di cui fanno parte i Comuni di Aversa (capofila), Casaluce, Teverola, Cesa, Gricignano d’Aversa, Carinaro, Succivo, Orta di Atella e Sant’Arpino, l’Ufficio di piano ha cominciato a funzionare come un orologio svizzero. Cristina Accardo infatti ha rimesso in pista una struttura che in passato, prima con la presidenza di Casaluce (duo Pagano-Di Martino) e poi con l’interim di Gemma Accardo, dirigente del Comune di Aversa, faceva acqua da tutte le parti. Non a caso l’Ambito C6 si era contraddistinto per un imbarazzante immobilismo che ha creato gravi disagi ai cittadini.

Gemma Accardo

Entrambe si chiamano Accardo, ma Cristina e Gemma non sono parenti e non sono fatte della stessa pasta. Cristina Accardo è operativa e preparatissima. Gemma Accardo lavora a rilento e commette errori madornali. Come nel caso del bando per l’assunzione di due esperti di programmazione sociale al coordinatore dell’Ufficio di piano Cristina Accardo. Il bando è stato vinto da Maria Grazia Chianese e Carmela Giammetta. Nella graduatoria degli ammessi non figura il nome di Maria Rotonda Sabatino, assessore alle Politiche sociali al Comune di Parete (foto in basso). L’interessata invia a Gemma Accardo, responsabile unico del procedimento, alla commissione giudicatrice, presieduta da Grazia Moffa e composta da Maria Cristina Cicinelli e da Rosa Morrone una richiesta di chiarimenti. Richiesta indirizzata anche al sindaco di Aversa Alfonso Golia, in qualità di presidente dell’Ambito C6. Giustamente la Sabatino vuole conoscere le motivazioni alla base dell’esclusione dalla graduatoria essendo in possesso dei titoli previsti dal bando. Infatti è laureata in Scienze dell’educazione (LM 50) e per diversi anni ha svolto attività professionale presso l’Ambito C7 (Lusciano capofila). Il sindaco tanto per non cambiare non muove un dito. Ormai ci siamo abituati.

Maria Rotonda Sabatino

Gemma Accardo fa anche peggio. Risponde sostenendo che la Sabatino era sprovvista del titolo di studio. A quel punto l’assessore di Parete invia un’altra comunicazione al Rup per farle notare che è in possesso del titolo di studio richiesto dal bando. Di tutta risposta Gemma Accardo le scrive che il provvedimento di esclusione è stato adottato il 10 settembre 2021 e quindi sono decorsi i termini per impugnare la determina. Pur ammettendo l’errore il responsabile unico del procedimento rinfaccia alla Sabatino di essere stata negligente perché non ha impugnato il provvedimento di esclusione a tempo debito per tutelare i propri interessi legittimi. Cose turche. Se spetta agli interessati il controllo sugli atti a che serve la commissione esaminatrice? Apriamo parentesi: i membri sono pagati con denaro pubblico. E il Rup perché non ha verificato la legittimità degli atti prima di adottare la determina della graduatoria dei candidati ammessi ed esclusi? Chi è stata più negligente Maria Rotonda Sabatino o Gemma Accardo? Risposta scontata. L’esclusa ha intenzione di denunciare l’accaduto sia in sede civile che penale. Secondo l’esponente della giunta guidata dal sindaco Gino Pellegrino si configurerebbero una serie di reati: dal falso in atto pubblico all’abuso d’ufficio. E il sindaco Golia? Come sempre in questi dorme. Eppure, visto che è stato chiamato direttamente in causa anche lui, non poteva non sapere.

Mario De Michele

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