“L’articolo 25 del Dl Emergenze del 2018 non è un condono, ma è il fissaggio di un tempo entro il quale deve arrivare da parte del Comune una risposta al cittadino che ha fatto istanza di condono. È cosa ben diversa dal concedere un condono”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Campania Notizie il vicepresidente della Camera Sergio Costa. L’ex ministro dei 5 Stelle aggiunge: “Abbiamo avuto tre condoni: nell’85, nel ’94 e nel 2003. L’articolo 25 di quel decreto dà 6 mesi di tempo ai cittadini per avere una risposta sulla base della norma del primo condono del 1985. Quindi non è affatto un condono”. Il ragionamento di Costa non fa una piega ed è suffragato dai pareri di avvocati e urbanisti di fama nazionale. Ma non c’è nulla da fare: la politica italiana è affetta da una forma morbosa di strumentalizzazione di tutto e di tutti. Anche dei morti. Purtroppo sono pochi i parlamentari ad avere lo spessore politico, istituzionale e morale di Sergio Costa. Per il bene del Paese a Montecitorio e a Palazzo Madama servirebbero più persone come lui. Non è facile trovarle.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA A SERGIO COSTA

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