Niente Reddito di cittadinanza a chi non assolve l’obbligo scolastico. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha spiegato la linea del governo intervenendo in Senato: «In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia tra i 18 e i 29 anni. Di essi 11.290 possiede solo la licenza elementare o nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media. Noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà». La proposta del ministro Valditara si inserisce nell’ambito della modifica del reddito di cittadinanza per il 2023 e quindi della riforma nel 2024 annunciate nella legge di bilancio. Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha fatto eseguire in questo contesto una ricerca alle strutture del ministero a proposito dei giovani nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni percettori di reddito. La ricerca ha dato un esito che il ministro definisce «sorprendente e inquietante», rispetto a cui annuncia di avere elaborato «una proposta che mostra come la parola “merito” nella visione mia e del governo non sia un orpello retorico, ma costituisca un preciso indirizzo politico». Valditara ha parlato anche della possibile ricetta contro il fenomeno dell’abbandono scolastico: «Il merito è un valore fondante della nostra Carta Costituzionale per garantire l’uguaglianza dei cittadini come previsto dalla Costituzione. È compito della scuola far emergere i talenti indipendentemente dalle condizioni di partenza. Da qui nasce la sfida del merito, che dà sostanza alla parola istruzione. I dati sulla dispersione sono preoccupanti e gravi, occurre una più incisiva flessibilità e pesonalizzazione dei piani di studio e un sistema di orientamento efficace perchè i ragazzi facciano scelte consapevoli. Due misure sono nel Pnrr sulle quali sono intervenuto da subito: la riforma del sistema di orientmento e investimenti per contrastare l’abbandono e per favorire l’inclusione. Queste misure devono prevedere interventi mirati e personalizzati».

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