di Mario De Michele

Onagrocrazia: potere in mano a persone ignoranti e arroganti, voce dotta dal greco ònagros, cioè asino selvatico e dal verbo cratèo, domino. Mai vocabolo è stato più appropriato per definire l’attuale amministrazione comunale di Orta di Atella. Lo so, verrò querelato per diffamazione a mezzo stampa, ma fin d’ora sono pronto ad appuntarmi al petto l’eventuale condanna. Il crescendo di strafalcioni della maggioranza impone una reazione da parte degli organi di informazione, visto che l’opposizione è meno visibile di un fantasma. Non si può tacere di fronte all’incompetenza politico-amministrativa di una coalizione composta da nani (col cappellino) e ballerine. Una ciucciaggine che ha raggiunto il culmine nella clamorosa vicenda dei libri di testo per le scuole primarie. Applicando il Testo unico ortese (Tuel, questo sconosciuto), gli amministratori locali e Maria Rosaria Ramella, responsabile del settore Servizi sociali e Culturali grazie a un meritorio art. ex 110 (in sostanza scelta dal sindaco del Pd Vincenzo Gaudino), hanno partorito un modulo pubblicato sull’albo pretorio online del Comune per le scuole elementari che prevede “l’esclusione dal beneficio dei libri di testo gratuiti” per coloro i quali non presenteranno “entro e non oltre il 30.09.2022” la domanda con l’indicazione dell’Isee del nucleo familiare “firmata e consegnata a mano presso la segreteria della scuola per delega del Comune” (foto in basso). Il modulo “firmato in calce” deve essere “corredato da tutta la documentazione richiesta nell’Avviso Pubblico Fornitura totale o parziale libri di testo scuola primaria”. Il modulo basato sul Testo unico ortese intima ai cittadini che “saranno escluse dal beneficio le domande degli alunni inadempienti; incomplete e non firmate; mancanti dell’Isee”. Poi c’è un ultimo avvertimento: “L’Ente applica il controllo, anche a campione, sulla veridicità delle dichiarazioni rese”. Egregia Ramella, lei è un’emerita ignorante (altra querela presa con sommo piacere). È una ciuccia matricolata. La normativa nazionale prevede che “a favore delle alunne e degli alunni delle scuole primarie sono forniti gratuitamente i libri di testo e gli altri strumenti didattici, ai sensi dell’articolo 156, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”. Altro che “Isee firmato e consegnato a mano pena esclusione dal beneficio”. Agli studenti delle scuole elementari i libri di testo vengono forniti gratis per legge dello Stato senza alcuna autocertificazione. Lo sanno anche i sassi. Basta andare sul sito della Camera dei deputati (foto in basso). Non a caso sul Burc della Regione Campania vengono indicati giustamente i criteri riguardanti soltanto gli alunni delle scuole medie e superiori (foto in basso). Tramite Fb l’assessore alla Pubblica istruzione Marilena Belardo, la stessa la cui abitazione intestata a lei è stata raggiunta da un’ordinanza di abbattimento e che non ha ancora avuto il buonsenso di dimettersi, ha cercato di rintuzzare la pioggia di critiche social. Ma la toppa è stata più grande del buco. Ha detto tutto e il contrario di tutto rispetto al modulo “incriminato”. Insomma, un disastro. Brancaccio aveva consolidato un sistema tangentizio (mi quereli di nuovo). Quelli che gli orbitavano attorno hanno concluso affari d’oro. In tanti si sono arricchiti più di lui ma senza farsi un minuto di carcere. L’ex sindaco agiva da padre padrone ma almeno aveva lo “stile” politico dei potenti della prima Repubblica: faceva “mangiare” tutti. Gli attuali amministratori sono asini con la doppia morale. Pensano esclusivamente agli interessi di bottega (i propri) fregandosene altamente delle esigenze dei cittadini. Si deve tornare al ventennio brancacciano, di cui peraltro molti esponenti della maggioranza hanno beneficiato? Per nulla. Ma Gaudino e company hanno compiuto l’impresa impossibile di far rimpiangere il sindaco-imperatore. Chiedete in giro? Vedrete aumentare ogni giorno il numero delle persone che dicono: “Con Brancaccio stavamo molto meglio! Stavamo bene!”. Lo dicono soprattutto per demerito di questa maggioranza, brava a fare propaganda elettorale e incapace di guidare il Comune. Gaudino, gli assessori e i consiglieri di centrosinistra non sono in grado nemmeno di gestire l’ordinaria amministrazione. Hanno creato un sistema di governo onagrocratico. Negli anni Settanta andava di moda lo slogan: “L’immaginazione al potere”. Ad Orta di Atella al potere ci sono andati i ciucci. Per giunta pure presuntuosi.

IL MODULO FUORILEGGE DEL “TESTO UNICO ORTESE”

LE DISPOSIZIONI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

I CRITERI FISSATI DALLA REGIONE CAMPANIA


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