di Mario De Michele

“La storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa”. Scomodiamo Marx perché la sua definizione sembra cucita addosso al caso scoppiato sul potenziamento strutturale del liceo scientifico Enrico Fermi di Aversa. Non pretendiamo che gli amministratori comunali normanni abbiano mai letto in vita loro un testo del celebre filosofo e economista tedesco. Siamo certi che a nessuno, o quasi, di loro sia mai capito nemmeno di sfogliarne un libro. E si vede, per come si sono comportati nella vicenda riguardante l’istituto diretto dalla preside Adriana Mincione, un fiore all’occhiello della pubblica istruzione campana e nazionale. Ma in anni in cui l’istruzione non è il punto di forza delle classi dirigenti, non è bastato al Fermi essere diventato grazie al sudore della fronte degli operatori scolastici un’eccellenza didattico-formativa, motivo di vanto per l’intera città. Dopo la tragedia andata in scena negli ultimi mesi l’aula consiliare (in basso il video sui lavori dell’assise) è stato teatro di una farsa che, a dirla tutta, suscita più (rim)pianto dell’opera tragica di cui sono stati protagonisti dalla fine dell’anno scorso gli esponenti della maggioranza di centrosinistra che regge le sorti del Comune di Aversa. Eppure in ballo c’è il futuro culturale di 2.500 studenti, di 2.500 potenziali componenti dell’avanguardia sociale, politica, economica e professionale normanna. Ma chi se ne fotte!

I politicanti di oggi sono cultori del poltronismo. Non hanno studiato Marx ma conoscono bene Andreotti: meglio tirare a campare che tirare le cuoia. Alla faccia del rinnovamento. Se, come sembra, gli aversani sono destinati a morire democristiani fateci esalare l’ultimo respiro sotto la scure di quelli con le p… Quelli di un tempo. Della Prima Repubblica. Che in molti casi rubavano, certo. Finivano sotto processo o in cella, non c’è dubbio. Nel contempo si assumevano le responsabilità politiche. Avevano le spalle larghe per affrontare i problemi della gente. Sbagliando scelte o azzeccandole, decidevano. E mettevano nel conto che da quelle decisioni sarebbero discese conseguenze su tutti i piani, da quelli elettorali a quelli giudiziari. Tra un politico onesto e un politico competente Croce (non hanno letto neanche lui) optava per quello competente. Se avessimo una pistola puntata alla tempia noi indicheremmo una terza via (ce ne fossero di Berlinguer): tra un politico onesto, un politico competente e un politico che decide scegliamo tutta la vita il politico che decide. I politicanti dei “tempi moderni” (un sentito omaggio a Chaplin) sono funamboli appesi al filo dell’apparire. Sono solo “chiacchiere e distintivo” (grazie De Niro, grazie De Palma). Post e slogan. Fuffa. Quando si tratta di adottare atti concreti su problemi veri e urgenti vincerebbero a mani basse il campionato mondiale del gioco a nascondino. Il civico consesso con all’ordine del giorno la variante al Prg per consentire al Fermi di utilizzare un immobile adiacente alla sede centrale, in modo da accogliere le 512 richieste di iscrizione pervenute per l’anno scolastico 2020/2021 e rafforzare l’offerta formativa, si è concluso con un’altra straripante vittoria della maggioranza. Campionato mondiale di Nascondino, the winner is: il sindaco Golia e la sua coalizione di centrosinistra in salsa democristiana.

Hanno volutamente perdere a tavolino Imma Dello Iacono (Obiettivo Aversa), Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo e Francesco Forleo, questi ultimi tre del Pd. Prima dello svolgimento dell’assise hanno fatto una caciara con tanto di proclami pubblici: “Voteremo a favore della variante al Prg perché il Fermi ha bisogno di aule”. Poi nel momento della verità si sono trasformati in gamberi, nel caso di Santulli con baffi enormi. L’ex deputato, che stimiamo sul piano personale e apprezziamo su quello politico, stavolta ha “rotto” proprio a pochi metri dal traguardo. Il suo Varenne non l’avrebbe mai fatto. Avrebbe staccato tutti con una volata trionfale. Santulli e gli altri “ribelli” si sono fermati già alla griglia di partenza. Hanno giocato anche loro a Nascondino. E hanno perso la corsa e, perdonateci, anche la faccia. Gara truccata. L’onorevole Santulli ha presentato un documento per chiedere di rinviare la decisione sul Fermi perché due secondi prima della seduta consiliare (il giorno prima) il dirigente preposto Raffaele Serpico ha posto questioni tecniche da approfondire, tra cui il “rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza”. La maggioranza in blocco ha votato a favore del rinvio. La minoranza in blocco ha abbandonato l’aula (ben fatto). A parte il fatto che il “rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza” è previsto per legge e si va ad accertare in seguito al varo della variante, ma davvero Golia e company pensano di prendere per il c… gli aversani ponendo un problema di cessi? Qui siamo ben oltre la farsa. Siamo nella “psicopatologia della vita quotidiana” di freudiana memoria (chi volete che abbia letto Freud!!!).

Sul piano politico-amministrativo sembrava che la maggioranza avesse toccato il fondo. Abbiamo scoperto che continua a scavare. Sul versante procedurale si sta giocando col fuoco. E per il dirigente Serpico potrebbero essere c…, come dice il poliziotto nero al protagonista Edward Norton nel magnificente La 25ª ora (onore a Spike Lee) quando scopre i panetti di cocaina nei cuscini del divano. E sì, perché il responsabile del settore Pianificazione e Gestione del Territorio nel giro diciamo di 25 ore ha prima demandato (beh, lo si sapeva già) al consiglio comunale la decisione sulla variante al Prg. Poi ha sollevato alla vigilia del civico consesso una serie di questioni e perplessità tecniche in relazione al cambio di destinazione d’uso del terreno da artigianale-commerciale a scolastico. Così come Serpico ha protocollato due note, a noi sorgono due dubbi dettati anche dalla “tempestività” della seconda comunicazione: o il responsabile del settore Pianificazione e Gestione del Territorio ha commesso una sorta di abuso d’ufficio oppure ha poca dimestichezza in materia urbanista. In un caso o nell’altro dovrebbe cambiare mestiere o andrebbe seduta stante rimosso dall’incarico.

Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che siamo convinti che risieda nel campo della politica. Abbiamo letto Marx. Ha proprio ragione: “La storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa”. Se il filosofo-politico fosse ancora tra noi direbbe sicuramente che l’amministrazione comunale di Aversa ha esagerato. Sul liceo Fermi Golia e la sua coalizione hanno scritto una pagina tragicomica della storia.

 

IL VIDEO ESCLUSIVO DEL CONSIGLIO COMUNALE

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