di Vincenzo Viglione 42 denunce e dei 21 immobili sequestrati per un valore complessivo superiore ai 3 milioni di euro, nell’ambito di un’operazione contro l’abusivismo edilizio condotta dai Carabinieri tra le isole di Ischia e Procida. Le accuse sono di aver costruito in assenza delle autorizzazioni, in aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Ennesima dimostrazione di come la scarsità di controlli nell’ambito dell’abusivismo edilizio sul territorio campano sia un fenomeno sistematico al quale le istituzioni, sia centrali che locali, hanno risposto in maniera miope con sanatorie (ultima in ordine di tempo, quella tentata in Campania proprio da Caldoro con la legge regionale 16/2014, poi impugnata dal Governo) che, puntando su criteri sanzionatori di tipo economico, di fatto non hanno mai intimorito il redivivo esercito del mattone abusivo. Se poi l’abusivismo edilizio, come nel caso citato, interessa le aree sottoposte a vincolo paesaggistico allora il fenomeno assume inevitabilmente aspetti più preoccupanti. Basti pensare a temi come quello del dissesto idrogeologico e al caso delle aree pedemontane spesso interessate da tale tipo di vincolo. In molte di queste aree infatti il cemento selvaggio ha sottratto al territorio ampie fette di vegetazione incrementando in tal modo la vulnerabilità dei suoli e con essi il rischio di frane e disastri naturali le cui conseguenze si sono rivelate tragiche. E’ evidente quindi la necessità di rilanciare l’azione di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio, attraverso un piano organizzato in maniera capillare con la collaborazione delle amministrazioni comunali presso le quali predisporre professionalità e mezzi per realizzare una vera e propria campagna di prevenzione contro la cementificazione del territorio.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui