A più di un mese di distanza dall’ultimo incontro al Mise, sulla lunghissima vertenza Whirlpool di Napoli, lavoratori e sindacati sono tornati in fabbrica per una nuova assemblea. Neanche il vertiginoso calo delle temperature a Napoli e in Campania ha fermato la lotta dei 317 metalmeccanici, ormai ex Whirlpool, che oggi in Naspi attendono ancora passi in avanti dal progetto di reindustrializzazione, avanzato dall’esecutivo la scorsa estate, per la creazione di un Consorzio che dovrebbe traghettare le tute blu verso un Hub della mobilità sostenibile. Al momento, infatti, mentre l’azienda statunitense ha cominciato la pulizia dei capannoni di via Argine, con i macchinari che sono stati messi all’asta on-line a prezzi più che stracciati, gli operai licenziati dalla multinazionale aspettano ancora il passaggio dello stabile che dalla Whirlpool passerebbe, a prezzi di favore, al nascente Consorzio. Lo stesso che – almeno per il momento – non ha ancora presentato un piano industriale definitivo che doveva essere esposto – come spiegato dal numero due del Mise, Alessandra Todde, ad ottobre 2021 – lo scorso 15 dicembre. Nel mentre, operai e sindacati di Fiom, Fim e Uilm attendono, contestualmente, una nuova convocazione al ministero dello Sviluppo Economico che – come verbalizzato nell’atto dell’ultimo incontro romano – sarebbe dovuta arrivare entro la fine di questo mese. Ma, almeno per oggi, così non è stato. «Abbiamo avuto un’interlocuzione con Luca Annibaletti (coordinatore della Struttura per le crisi di impresa ndr) al ministero – fa sapere il segretario della Fiom di Napoli, Rosario Rappa – Ci ha detto che stava concordando una data di riunione col Consorzio per un incontro che dovrebbe arrivare già nella prossima settimana». «È chiaro – precisa Rappa – che se quest’incontro dovesse tardare metteremo in campo iniziative per accelerare i tempi. Abbiamo chiesto, inoltre, anche alla Regione Campania di sollecitare il governo per quest’incontro. Per noi la partenza del processo, legato all’acquisizione del sito di via Argine da parte del Consorzio, ha una tempistica di 18 mesi e quindi prima parte e prima riportiamo tutti i lavoratori dentro».

Per la presentazione del piano industriale, invece, si attende la prima metà di febbraio «mese in cui un’azienda tedesca, che avrebbe un impatto pesante sul Consorzio dal momento che dovrebbe assorbire circa 200 lavoratori» potrebbe entrare a far parte del progetto di reindustrializzazione del sito di Napoli Est. Per la metà del mese prossimo quindi «dovremmo avere – chiarisce il segretario della Fiom – il piano industriale presentato che è la precondizione per avviare i corsi di formazione tenendo conto delle produzioni che si faranno e le professionalità che serviranno» in parallelo con il percorso del Consorzio. «Stando alle tempistiche che ci siamo dati – sottolinea Rappa – a partire dal mese di luglio 2022 ci dovrebbe essere l’avvio delle prime produzioni e l’assunzione delle prime maestranze. Per arrivare, entro 12 mesi all’assorbimento dei due terzi ed entro 18 mesi dell’intera maestranza».

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