È un uomo del fare Tommaso De Simone. Il presidente della Camera di commercio di Caserta appartiene a quella categoria di persone, purtroppo sempre più sparute, che quando si tratta di intervenire per affrontare difficoltà ed emergenze si rimboccano le maniche per dare risposte concrete. In Terra di Lavoro la pandemia da Covid ha messo in ginocchio soprattutto le piccole e medie imprese, già fortemente debilitate da un tessuto sociale ed economico debole a causa di scelte politico-amministrative che oscillano tra scelleratezza e incapacità. Dall’avvento di De Simone a capo della Cciaa casertana l’ente camerale è sempre stato 10 passi avanti rispetto alle istituzioni preposte alla tanto decantata rinascita del territorio. Da Roma sono fioccate solo “chiacchiere e distintivo” direbbe De Niro-Al Capone. Lui invece si è dato da fare, assieme ai consiglieri della Camera di commercio, mettendo in campo misure efficaci e celeri per contribuire alla sopravvivenza di centinaia di operatori economici che altrimenti già da tempo sarebbero sul lastrico. Da uomo concreto il numero uno della Cciaa ha per l’ennesima volta individuato nella burocrazia il freno allo sviluppo. “Con un sistema impastoiato – ha dichiarato De Simone ai microfoni di Campania Notizie – non si va da nessuna parte”. Per sfortuna nei Palazzi romani da anni ci si diletta a discettare di sburocratizzazione ma nulla è stato fatto per rendere la vita più facile a imprenditori e commercianti. E proprio al Governo il presidente della Camera di commercio lancia una stilettata per l’incapacità di adottare interventi rapidi nel drammatico periodo dell’emergenza Coronavirus.

LA VIDEO INTERVISTA A TOMMASO DE SIMONE

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