Mancano 350mila addetti nel settore del turismo. Una carenza di manodopera che deriva dalla bonus economy e dal reddito di cittadinanza in particolare. L’allarme è stato lanciato ieri durante l’assemblea di Federalberghi a Parma, giunta alla 72esima edizione, a cui tra gli altri hanno partecipato lo chef Carlo Cracco e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Così il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Dopo tre anni di sperimentazione, il reddito di cittadinanza ha bisogno di un aggiustamento radicale. Ai percettori che accettano un lavoro stagionale proponiamo di versare comunque il 50 per cento del reddito di cittadinanza come forma di incentivo al lavoro». Il business delle vacanze del resto sta tornando ai livelli pre covid, ma l’occupazione no. In alberghi e ristoranti mancano receptionist e camerieri. Così il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: «Abbiamo hotel con camere vuote ad agosto che non accettano prenotazioni perché manca il personale. I sussidi, a iniziare dal reddito di cittadinanza, penalizzano la ricerca del lavoro. Bene la proposta del ministro Garavaglia: il turismo valeva prima del Covid il 13 per cento del prodotto interno lordo, ma senza occupazione non può tornare a quei livelli». Al via nei prossimi giorni un tavolo con il ministero del Lavoro per trovare una soluzione al problema. Già l’anno scorso il settore del turismo era andato in difficoltà per la mancanza di manodopera. E anche allora si era puntato il dito contro il reddito di cittadinanza e gli effetti distorsivi del sussidio sulle dinamiche dell’occupazione. «Quest’anno è peggio perché se da un lato assistiamo al ritorno in massa dei turisti, dall’altro le strutture ricettive registrano una maggiore difficoltà nel reperire il personale di cui necessitano per soddisfare la domanda», spiega il numero uno di Federalberghi. Pandemia e lockdown hanno cambiato il sentiment di chi cerca lavoro. «Non tutti sono disposti oggi a lavorare il sabato e la domenica. Dopo due anni di blocco in tanti preferiscono prendere il reddito di cittadinanza pur di non rimettersi in gioco al 100 per cento», commenta Bernabò Bocca. Il presidente di Federlabrghi promuove in pieno la proposta del ministro Garavaglia. «Penso sia giusto in questa fase riconoscere la metà del reddito di cittadinanza a quei percettori che accettano un lavoro stagionale, c’è in gioco la ripartenza dell’economia e di uno dei settori strategici per il prodotto interno lordo tricolore». L’assenza di manodopera mette a rischio circa 6,5 miliardi di euro di consumi questa estate, calcola Assoturismo Confesercenti. Ma quali sono i mestieri a rischio estinzione nel settore ricettivo?

Sia Fipe-Confcommercio che Confindustria Alberghi segnalano che in Italia il mestiere del cameriere viene ritenuto ormai come un lavoretto di ripiego, dunque molto poco appetibile. Attenzione però perché gli effetti collaterali della bonus economy non si riversano solo sul turismo. Per Fida-Confcommercio metà dei supermercati non trova personale. Dall’inizio della pandemia un’impresa su tre nella distribuzione alimentare ha ricercato nuovo personale, ma il 47 per cento ha incontrato difficoltà nel trovare le risorse umane di cui aveva bisogno. Banconisti, cassieri, macellai e scaffalisti sono le figure professionali più richieste nei supermercati. I nuclei beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza sono stati a marzo 1,15 milioni in totale, con 2,57 milioni di persone coinvolte e un importo medio erogato a livello nazionale pari a 553 euro (581 euro per il solo reddito di cittadinanza). L’importo medio varia sensibilmente in base al numero dei componenti del nucleo familiare, e va da un minimo di 452 euro per quelli costituiti da una sola persona a un massimo di 731 euro per le famiglie con cinque componenti. La platea dei percettori del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza è composta da 2,25 milioni di cittadini italiani, 233mila cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue e 88mila cittadini europei. La distribuzione per aree geografiche vede 432mila beneficiari al nord, 335mila al centro e 1,8 milioni al sud e nelle isole.

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