Piazza Affari non riesce a tenere il passo delle altre borse europee, zavorrata dai titoli del comparto bancario. Partita in buon rialzo, la piazza milanese ha progressivamente perso terreno nei confronti delle consorelle europee, mentre gli ordini di vendita si concentravano sugli istituti di credito del Ftse Mib.

Gli occhi degli investitori rimangono puntati sulla normalizzazione della situazione in Libia, da cui potrebbero arrivare benefici per numerose imprese italiane, e sul rallentamento dell’economia globale. L’attesa e’ pero’ per l’incontro di Jackson Hole, la localita’ del Wyoming dove in settimana si vedranno banchieri centrali ed economisti per discutere del rilancio dell’economia mondiale. In particolare i mercati attendono il presidente della Fed, Ben Bernanke, che venerdi’ mattina dovrebbe esprimersi su una nuova fase del quantative easing negli Stati Uniti. Intanto continua a correre il prezzo dell’oro: il metallo giallo ha battuto l’ennesimo record, arrivando a toccare quota 1.913 dollari l’oncia, per poi ripiegare. Lieve rialzo anche per le quotazioni del greggio, con il prezzo del barile di petrolio salito a 85,25 dollari a New York. Sul mercato valutario l’euro si sta rafforzando nei confronti del dollaro e scambia a quota 1,4468. A meta’ seduta Londra segna un rialzo dell’1,28%, Francoforte sale dell’1,68% e Parigi dell’1,86%. Positive anche Amsterdam (+1,42%), Bruxelles (+1,47%), Madrid (+0,84%) e Lisbona (+1,14%). Milano insegue, con il Ftse Mib in progresso dello 0,07% a 14.865 punti e l’All Share in rialzo dello 0,11% a 15.714. Sul Ftse Mib pesano i titoli del comparto bancario. Bpm (-3,32% a 1,60 euro) scivola sulle voci di un possibile rinvio dell’aumento di capitale. Male anche Mediobanca (-2,58%), Ubi Banca (-1,05%) e Mps (-1,15%), mentre limitano i danni Banco Popolare (-0,42%) e Intesa Sanpaolo (-0,36%). Unicredit si muove in controtendenza e guadagna lo 0,11%. Il gruppo di piazza Cordusio potrebbe cedere i fondi russi gestiti da Pioneer.Fra gli assicurativi Generali cede lo 0,33% e Fondiaria-Sai lo 0,90%, mentre Mediolanum guadagna lo 0,75%. Parmalat, ieri penalizzata dalle vendite, guadagna il 3,52%, mentre Campari sale del 3,32%. Eni continua a beneficiare dell’effetto Libia: il titolo del gruppo petrolifero sale del 2,11% a 13,55 euro, sull’ottimismo per una possibile normalizzazione della situazione libica. Fra gli altri petroliferi Saipem guadagna lo 0,64%, mentre Tenaris cede lo 0,73%. In ordine sparso le utility, con Enel (+0,72%) ed Enel Gp (+0,67%) in positivo e Terna (-0,24%), A2A (-0,97%) e Snam Rg (-0,36%) in negativo. Fiat recupera terreno dopo i forti cali delle ultime settimane. Dopo aver toccato un massimo infraday a 4,294 euro, il titolo della casa automobilistica scambia a 4,12 euro, i rialzo dell’1,78%. Fiat Industrial cede lo 0,09%. Telecom Italia perde terreno e arretra dello 0,78% a 0,83 euro. Il fisco del Brasile ha chiesto ha chiesto 550 milioni di euro a Tim Celular, societa’ controllata da Tim Partecipacoes, a seguito di una verifica sugli anni dal 2006 al 2009. Fra gli altri titoli del Ftse Mib Ansaldo Sts guadagna l’1,09%, Stm l’1,67% e Impregilo l’1,53%. Lottomatica cede lo 0,46% e Tod’s lo 0,61%. Trevi, che sull’All Share guadagna il 3,87%, si e’ aggiudicata una commessa da 90 milioni di euro per il Cityringen Metro Project di Copenaghen. L’appalto riguarda la realizzazione delle fondazioni speciali e opere di consolidamento per le 17 stazioni del nuovo tratto di metropolitana della capitale danese.

 

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