Abbassare di un grado le temperature dei termosifoni. Non indugiare sotto la doccia calda. E usare creatività in cucina. Sono tante le strategie che si possono adottare per tentare di contrastare il caro-bollette. Secondo uno studio condotto da Enea lo scorso luglio, con qualche accortezza si può ridurre la bolletta delle famiglie di circa 180 euro annui. Da luglio a oggi, il costo dell’energia è raddoppiato e così, con un poco di attenzione, il risparmio potrebbe essere ancora più alto. In questi ultimi giorni di estate, per cercare refrigerio è meglio evitare l’aria condizionata, sostituendola, con il deumidificatore, che secondo gli esperti, abbatte i consumi tra il 15 e il 20 per cento. «In attesa di provvedimenti più incisivi sia a livello europeo che nazionale – dice Roberto Tascini, presidente Adoc – per contenere il drammatico fenomeno del caro bollette sarebbe opportuno puntare su una serie di misure. Ad esempio, non effettuare utilizzi esagerati del climatizzatore e quando viene acceso assicurarsi che in casa ci sia una temperatura di sei gradi inferiore rispetto a quella esterna». A preoccupare, a breve, sarà il riscaldamento. «Per ridurre il consumo di gas, si può abbassare il termosifone di un grado almeno, due se non ci sono anziani in casa – afferma Nicola Armaroli, ricercatore Cnr, autore del libro “Emergenza energia” – ma sarebbe opportuno iniziare a pensare all’autoproduzione di energia, tramite pannelli fotovoltaici. Io, con una casa totalmente indipendente per il gas, spendo cinquanta euro al mese per riscaldamento, acqua calda, ricarica dell’auto e via dicendo. E l’energia prodotta in più e immessa nel sistema, viene pagata». «Non si pensa mai che l’acqua calda dipende dal gas. La doccia deve durare tre minuti, non dieci, come fanno molti, specie giovani. E non va lasciato il rubinetto aperto quando si entra ed esce», prosegue Armaroli. Anche qui, il fotovoltaico potrebbe aiutare. «Il costo di un impianto con la batteria è circa 20mila euro. In Europa esistono già le comunità energetiche, che ora stanno arrivando in Italia: più palazzi condividono il sistema per spendere meno».

In materia di luce, il risparmio parte dalla sostituzione delle lampadine. «Quelle a led – aggiunge – consumano sei volte meno di quelle a incandescenza e circa la metà di quelle a basso consumo». Attenzione agli elettrodomestici. «Vanno usati nelle fasce migliori nei contratti che prevedono una tariffa bioraria, in tal caso bisogna impostare il timer dalle 19 alle 8 del mattino», dichiara Tascini. La lavatrice va usata sempre a pieno carico. «Si deve effettuare una corretta e periodica manutenzione degli elettrodomestici – continua – e, dopo l’uso, non vanno lasciati i dispositivi in stand by». Anche la lavastoviglie va usata a pieno carico. È bene, sottolinea Tascini, «acquistare elettrodomestici di ultima generazione. L’efficienza energetica è indicata per legge sulle etichette: si va da G, la più bassa, a A+++, che consente i maggiori risparmi». Prima di pensare ai piatti da lavare, occorre curarsi della loro preparazione. «La cucina a induzione consente un notevole risparmio rispetto a quella tradizionale», evidenzia Armaroli. Non tutte le preparazioni richiedono l’uso di fuochi o forno. Basta un poco di fantasia per ripensare le proprie abitudini a tavola. «Fermo restando che i rincari ci sono e serviranno politiche ad hoc, si possono usare alcune accortezze nella preparazione dei piatti – spiega lo chef Alessandro Circiello, portavoce Federcuochi e volto Rai – le marinature sono ottime e non richiedono fuoco. E le verdure si possono mangiare crude, salvaguardando i valori nutrizionali e non consumando energia. L’insalata di spinaci crudi è buonissima. Chi li preferisce cotti, può passarli due minuti in padella, evitando di farli bollire dieci minuti».

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