A quasi due mesi di distanza dall’accordo sottoscritto al Mise, tutto sarebbe ancora fermo all’ex Irisbus di Valle Ufita, in provincia di Avellino, l’azienda produttrice di autobus chiusa nell’estate del 2011 dalla Fiat e entrata nella Industria Italiana Autobus (Iia) newco costituita da Finmeccanica per il 20 per cento e, per il restante 80 per cento, dalla King Long Italia, rappresentata dall’imprenditore Stefano Del Rosso. A lanciare il grido d’allarme è la Fismic di Avellino che con il suo segretario provinciale, Giuseppe Zaolino, nel corso di una assemblea con i lavoratori attualmente in cassa integrazione per un anno, ha chiesto un incontro urgente a Del Rosso e,contestualmente, un intervento chiarificatore del ministero di via Molise, garante dell’accordo firmato nel dicembre dello scorso anno a Roma. In particolare, il sindacato sottolinea il ritardo degli investimenti per lo stabilimento di Valle Ufita che, secondo il programma concordato con il ministero e le parti sociali, dovrebbero far partire dalla prossima estate le attività di revamping del parco autobus regionale e nazionale, consentendo così il graduale rientro in fabbrica dei quasi trecento lavoratori irpini. Vanno meglio le cose a Bologna, dove la ex Menarinibus, ceduta da Finmeccanica alla newco capitanata da Del Rosso, lavora a pieno regime con i suoi 170 dipendenti, tra operai e impiegati.

 

 

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