Si sta battendo, anima e corpo, da anni per evitare agli sfregi a quella che un tempo era Campania Felix, oggi divenuta Campania Infelix. Non si arrende Rino Panaro. E da portavoce del Comitato “No al sito di compostaggio a Casal di Principe” si sporca le mani per tutelare un territorio abbandonato da dio e dagli uomini. Come sempre le principali responsabilità della devastazione dell’ambiente ricadono sulla classe dirigente. Non solo incapace di intervenire per salvare le zone a vocazione agricola ma in molti casi correa di misure scellerate. “Strade come fiumi, terreni come laghi, rampe di accesso alla Nola Villa Literno chiuse per allagamenti”, sbotta Panaro. Che aggiunge: “Danni, tanti danni a persone, all’agricoltura, a cose. Il Volturno, il più importante corso d’acqua del Sud sta per straripare, mentre i Regi Lagni, abbandonati dall’uomo e dalle istituzioni, dall’andatura lenta e monotona dei mesi estivi, si sono svegliati bruscamente e stanno vomitando nei terreni circostanti il loro carico di acqua torbida e inquinata”.

Rino Panaro

Le foto in basso dicono più di tante parole. Danno pienamente ragione a Panaro e conformano che la politica e gli amministratori locali sono i massimi colpevoli della distruzione di immense aree che potrebbero creare sviluppo e lavoro con la realizzazione di prodotti di massima qualità. E invece qualcuno a pensato bene di individuare ai confini tra Villa Literno e Casal di Principe un’area per un impianto di compostaggio di rifiuti organici con la lavorazione di 40mila tonnellate di immondizia umida. “Proviamo ad immaginare – afferma il portavoce del Comitato “No al sito di compostaggio a Casal di Principe” – il caso in cui piogge torrentizie e violente si abbattessero sulla immensa piattaforma di cemento per la lavorazione dell’immondizia, in concomitanza di straripamenti dei corsi d’acqua che sverserebbero melma, fango e detriti inquinati coprendo terreni e dirigendosi poi verso il mare e le falde. Si verrebbe a creare un disastro ambientale. Uno scempio di vaste dimensioni – sbotta Panaro – con danni irreparabili all’ambiente, all’ecosistema, alla salute e alle produzioni agricole. Chi sarebbe i responsabili di uno scenario apocalittico? Amministratori regionali, comunali e Enti a vario titolo interessati”. Come dare torto al Rino Panaro? E come non gridare allo scandalo di fronte all’inerzia e inettitudine di una classe dirigente che ha contribuito a distruggere un territorio che una volta era chiamato Campania Felix. Diventato, per colpa di politici e amministratori incapaci, Campania Infelix.

Mario De Michele

LE FOTO DEGLI STRARIPAMENTI DEI REGI LAGNI

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