Il mandante dell’omicidio di don Peppe Diana è stato scarcerato perché in gravi condizioni di salute. Nunzio De Falco, 71 anni, condannato a due ergastoli, era detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari ma il tribunale di sorveglianza ne ha autorizzato il rientro a casa a Villa Literno, nel Casertano. Il parroco anticamorra di Casal di Principe fu ucciso nel 1994 mentre si preparava a dire messa. Della vicenda parla oggi il quotidiano La Repubblica, riferendo anche la reazione di Marisa Diana, la sorella di don Peppe: «Per quello che ha fatto, quell’uomo avrebbe dovuto morire in carcere. Io non ho potuto abbracciare mio fratello negli ultimi istanti, don Peppe non è morto circondato dall’affetto dei propri cari. Dunque nemmeno chi è stato condannato come mandante del suo omicidio dovrebbe avere questa possibilità».

Don Peppe Diana

«Probabilmente mio fratello, da prete, avrebbe perdonato, ma io non sono un prete e non perdono un assassino come Nunzio De Falco. Doveva morire da solo in cella, come accadde a mio fratello» dice all’ANSA Emilio Diana, fratello del sacerdote ucciso nella parrocchia di San Nicola di Bari di Casal di Principe mentre si apprestava a dire messa. Un fulmine a ciel sereno per la famiglia del don Peppe. «Non ce l’aspettavamo – dice Emilio Diana – anche perchè ritengo sarebbe stato più giusto che un assassino come De Falco morisse in carcere. Ed invece potrà morire con accanto l’affetto dei suoi familiari, cosa che mio fratello non ha avuto. È questa la cosa che mi fa star più male» conclude Emilio Diana. De Falco stava scontando la pena al carcere di massima sicurezza di Sassari; secondo quanto emerso dai processi, fu De Falco a ordinare al killer Peppe Quadrano di uccidere don Diana, che dava fastidio ma soprattutto aveva osato sfidare apertamente il potere dei boss in un periodo, erano gli anni ’90, in cui nessuno lo faceva. De Falco fu catturato in Spagna nel novembre 1997 e poi estradato; secondo la magistratura fu sempre lui a ordinare l’omicidio, avvenuto nel 1991 a Cascais (Portogallo), di Mario Iovine, braccio destro del fondatore e capo dei Casalesi Antonio Bardellino.

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