Freddo e gelo. Per gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria “De Amicis” le lezioni sono un vero incubo. I bambini sono costretti a seguirle senza riscaldamento per un guasto alla caldaia. Una situazione inaccettabile che si protrae già da molti giorni. Nel frattempo monta la legittima protesta dei genitori che giustamente pretendono una risoluzione rapida al problema. Ma finora dalla casa comunale nessuno muove un dito. Gli amministratori locali si sono giustificati dicendo che sono in attesa di un preventivo per disporre la sistemazione della caldaia. Una risposta ridicola quanto indecente visto che per interventi molto meno urgenti si è proceduto con affidamenti diretti. “Oggi – scrive Angela Indaco sul gruppo Osservatorio Politico Culturale Santarpinese – noi con questo freddo siamo stati nelle nostre case al calduccio… viene mia figlia dalla scuola, una bimba di 4 anni, e mi dice che a scuola faceva freddo e che c’erano i termosifoni spenti. L’accensione doveva essere fatto il 15 novembre, siamo quasi a dicembre e vengo a sapere che al plesso De Amicis ci sono problemi alla caldaia, se non erro dovrebbe essere di pertinenza del Comune. Quindi signor sindaco cerchi di risolvere la questione quanto prima”. Le fa eco Giulia Deriu: “Assurdo tenere i bambini al freddo. Poi se fanno starnuti devono fare il tampone”. Tranciante il giudizio di Giusy manco: “Questa cosa è inaccettabile, si deve assolutamente fare qualcosa, questi bambini già stanno soffrendo tanto per questa pandemia, almeno a scuola lasciamoli al sicuro”. Altrettanto pungente l’opinione di Carla Garofalo: “Tempo fa in questo paese funzionavano bene solo le scuole, ora nemmeno più quelle! 5 ore al freddo e poi si lamentano che i bambini hanno il raffreddore o la tosse, e costringono a fare tamponi. Il sindaco quando c’erano le elezioni su Fb era attivo, adesso che è successo? Gli hanno tolto internet a casa? Invece di andare al Comune (ammesso che ci vada) un giretto nelle scuole di Sant’Arpino non gli farebbe male”. I toni dei post sono tutti all’insegna del “vergognatevi”, “è una situazione inaccettabile”. E alla protesta per i termosifoni spenti si aggiungono le lamentele per i disservizi della mensa scolastica, oltre che per la mancanza di una pensilina in grado di proteggere i bambini dalla pioggia. Di fronte alle rimostranze dei genitori finora il sindaco Ernesto Di Mattia e l’assessore alla Pubblica istruzione Loredana Di Monte hanno sempre fatto orecchie da mercante. La campagna elettorale è finita da un pezzo, ma loro continuano a fare solo chiacchiere.

Mario De Michele   

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