Colpevole di aver allacciato una relazione extraconiugale con la moglie di un detenuto, e per questo motivo i vertici del clan ne hanno decretato la morte. E’ quanto emerso dall’inchiesta dei sostituti procuratori della DDA e degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che hanno sottoposto a fermo mandanti ed esecutori materiali, quando, ormai, per la vittima era stata addirittura già scavata la fossa. In cercare sono il boss Antonio Abbinante di Scampia, un suo nipote e altre tre persone. Gli uomini della Squadra Mobile, diretta da Alfredo Fabbrocini, e la DDA (sostituti procuratori Maurizio De Marco, Lucio Giuliano e Giuliano Caputo) sono quindi entrati in azione dopo avere scoperto che nelle campagne tra Marano e Arzano, nel Napoletano, era già stava scavata la fossa. Effettuato anche un sesto fermo, ma in questo caso viene contestata l’associazione a delinquere di tipo mafioso e non il tentato omicidio.

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