Il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano ha eseguito una serie di perquisizioni in tutta Italia contro la pirateria audiovisiva realizzata tramite Iptv, operazione che ha permesso di bloccare l’accesso illegale di oltre 500 mila persone a piattaforme digitali. Le perquisizioni hanno permesso di smantellare una struttura tecnologica capace di diffondere illegalmente via internet i segnali criptati delle pay tv. Sono in tutto venti gli indagati perquisiti per la violazione della legge sul diritto d’autore, si tratta di persone residenti in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria. In particolare in Campania è stato individuato l’amministratore di Cybergroup, un internet service provider «i cui server consentivano di far funzionare diverse Iptv illegali» e nella stessa regione è stato indagato chi gestiva i pagamenti «relativi agli abbonamenti pirata al servizio Sky», si legge nella nota diffusa dalla Procura di Milano. In Toscana, invece, un indagato attraverso l’uso di oltre 50 dispositivi mobili, «distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto Sky» permettendo così la visione senza il pagamento dovuto. «La guardia di finanza ha il pieno sostegno di Sky nella sua attività di contrasto alla pirateria audiovisiva e accogliamo con favore l’operazione di oggi, l’ultima di una serie di azioni sempre più efficaci volte a porre fine a questo fenomeno illegale. La pirateria audiovisiva non solo finanzia la criminalità organizzata e colpisce negativamente le industrie creative, ma comporta anche rischi reali per gli utenti finali», si legge in una nota diffusa da Sky Italia.

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