Tante e gravi le accuse che hanno portato a numerosi arresti, tra cui un carabiniere. Dall’estorsione aggravata dal metodo mafioso, alla intestazione fittizia di beni, al falso. dalla corruzione al riciclaggio, all’accesso abusivo a sistema informatico, alla rivelazioni di segreto d’ufficio. E ancora: favoreggiamento reale,  turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco oltre a reati in materia tributaria. Ne dovranno rispondere, ovviamente a vario titolo, 12 persone colpite da misura cautelare, 4 in carcere, 7 ai domiciliari, ed un divieto di dimora; emesse su richiesta della Dda di Roma ed eseguite dalle squadre mobili di Latina, Lucca e Caserta, con il supporto della Divisione Anticrimine della Questura di Latina e del Reparto Prevenzione Crimine di Roma e Napoli. 

Tra gli arrestati nell’operazione “Dirty Glass” figurano Pasquale Pirolo di Curti, finito in carcere, ed il carabiniere casertano Michele Lettieri Carfora, che in passato aveva prestato servizio presso il nucleo operativo della compagnia di Terracina, agli arresti domiciliari. Nell’ambito della stessa operazione sono finiti in cella il presidente del Terracina Luciano Iannotta, Luigi De Gregoris e Natan Altomare. Detenzione in casa, invece, per il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, Franco Cifra, Antonio e Gennaro Festa, Thomas Iannotta e Pio Taiani mentre Ivano Stefano Altobelli è destinatario del divieto di dimora. Sequestrate 4 società. Ovviamente sarà l’inchiesta in corso a determinare la consistenza delle accuse, tutte molto gravi. Le indagini erano partite in seguito ad una denuncia, che nel 2017 un uomo aveva depositato, dopo aver ritrovato una busta con proiettile e minacce davanti alla porta di casa. Una denuncia che si sarebbe poi rivelata falsa.

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