Una perizia sulla bombola d’ossigeno dirà la verità sulla morte dopo una crisi respiratoria di Aniello Vicedomini, 68enne di Casola di Napoli. I suoi familiari hanno denunciato con dovizia di particolari che, durante il trasporto dall’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia al Cardarelli di Napoli, la bombola si era esaurita e il personale sanitario dell’ambulanza non se n’era accorto, causando la morte del pensionato. Alcune anomalie, secondo i familiari, riguarderebbero anche l’autista dell’ambulanza della Cooperativa San Gennaro di Ottaviano, convenzionata con l’azienda sanitaria. I vertici dell’Asl Napoli 3 Sud, con l’intervista concessa al Mattino dal direttore Gaetano D’Onofrio, sostengono che «c’è una foto che dimostra che la lancetta era tra il giallo e il rosso» e che quindi l’ossigeno non era ancora esaurito. Una discordanza, sulla quale sono in corso gli accertamenti da parte della Procura di Napoli pm Stella Castaldo dopo la denuncia presentata dai familiari di Vicedomini al commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, alla presenza degli avvocati Pasquale e Ferdinando Striano. In realtà, però, i poliziotti erano già intervenuti in ospedale, allertati dai medici del Cardarelli. Nel frattempo, i familiari della vittima il figlio Antonio Vicedomini e il nipote giornalista Michele Inserra nomineranno un perito di parte, che presenzierà all’autopsia che la Procura di Napoli disporrà nelle prossime ore.

Aniello Vicedomini era affetto da una fibrosi polmonare idiopatica, patologia dei polmoni, che gli aveva causato una violenta crisi respiratoria. Secondo i familiari, però, poteva essere salvato, se non fosse stato interrotto il flusso di ossigeno. Ma prima del ricovero nel reparto di Pneumologia del Cardarelli di Napoli, il 68enne è deceduto. La salma è tuttora custodia presso il II Policlinico in attesa della fissazione dell’autopsia che fugherà ogni dubbio sulla vicenda. Nel frattempo, pur essendo residente nella vicina Lettere, i familiari hanno deciso che i funerali del 68enne saranno celebrati nella chiesa di Sant’Antonio a Casola di Napoli, poiché Aniello Vicedomini era lo storico capo portatori della statua del patrono durante la processione.

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