Beni per complessivi 50 milioni di euro sono stati sequestrati nel napoletano, ma anche a Roma, a Raffaele Petrone, 67 anni, considerato dagli inquirenti la mente economica del clan Cimmino-Caiazzo, una delle ‘famiglie’ di camorra piu’ potenti di Napoli ed egemone nel quartiere residenziale del Vomero.

Petrone, con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, falso, truffa, estorsione, rapina, contrabbando furto, incendio, appropriazione indebita e reati contro la pubblica amministrazione, e’ agli arresti domiciliari a Viterbo. Il 22 aprile di un anno fa il tribunale di Napoli l’ha condannato a 9 anni come promotore del clan. Sigilli a 36 tra appartamenti, negozi, depositi e magazzini, tra cui un noto bar di piazza Medaglie d’oro a Napoli; 7 terreni; 4 ville sul litorale domitio; un negozio a Roma; 8 societa’ tra srl, sas e ditte individuali con interessi che vanno dalla ristorazione all’installazione di manufatti metallici, al noleggio di videogiochi; 27 rapporti bancari e postali; 28 tra auto e moto, compresa una Ferrari 360 Modena. Parte del patrimonio era intestato a familiari che fungevano da prestanome.

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