Diciassette condanne, questa la richiesta del pm Alessandro Milita nei confronti di 17 imputati imputati, tra cui i 9 fratelli Vassallo di Cesa, accusati a vario titolo di disastro ambientale e concorso esterno in associazione mafiosa. 

Queste, in particolare, le richieste di condanna del pubblico ministero: 16 anni per Gaetano Cerci, l’imprenditore dei rifiuti; 15 anni per Elio Roma; 15 anni per Nicola Vassallo; 4 anni e 6 mesi per Raffaele, Cesario e Carmela Vassallo; 12 anni per Antonio e Salvatore Vassallo; 7 anni per Renato, Rolando ed Amedeo Vassallo; 12 anni per Maurizio Avallone; 14 anni per Antonio Marotta; 4 anni per il collaboratore di giustizia Dario De Simone; 12 anni per Bernardo Cirillo. Richiesta di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per Elena Rao, suocera di uno dei fratelli di Vassallo. Chiesta la confisca dei beni riconducibili ai Vassallo e finiti sotto sequestro nel 2008 nel corso dell’inchiesta “Terra Promessa”. Il processo, che si sta celebrando dinanzi alla terza sezione collegiale del tribunale di Napoli presieduta dal giudice Paolella, riprenderà a novembre. 

Per la Direzione distrettuale Antimafia, gli imputati, a vario titolo, avrebbero gestito in maniera illegale alcune società con smaltimento illegale in aree tra i comuni di Giugliano e Parete, rifiuti industriali. 

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