Un incendio è divampato poco dopo mezzogiorno all’interno dell’area dello stabilimento automobilistico Stellantis di Pomigliano d’Arco. La colonna di fumo nero sprigionata dalle fiamme si poteva distinguere a grande distanza. A ogni modo l’incendio è stato domato in pochi minuti. Tutti illesi gli operai e gli autotrasportatori che a bordo di camion in quel momento stavano lavorando nei pressi del rogo. Rogo che si è sviluppato all’aperto, davanti al capannone dell’unità plastica, lato nord dell’area industriale, nei pressi dell’abitato della vicinissima Acerra, dove si lavorano i componenti plastici destinati all’assemblaggio delle vetture prodotte dalla grande fabbrica. Qui, all’esterno, hanno preso fuoco, secondo quanto riferito dall’azienda, due contenitori vuoti di plastica destinati a contenere i componenti. Hanno preso fuoco anche le sterpaglie di un giardino che si trova accanto al posto in cui c’erano i contenitori. Comunque i vigili del fuoco hanno spento l’incendio in pochi minuti. L’azienda, esclusivamente per motivi precauzionali volti alla prevenzione e alla sicurezza del personale, data la modesta entità dell’episodio, ha deciso di non far lavorare lo stabilimento oggi pomeriggio: secondo turno dalle 14 alle 22 chiuso dunque. La Stellantis riaprirà già a partire dalle 22 di stasera. «Si sono incendiati alcuni contenitori di plastica piazzati all’esterno del capannone dell’unità plastica – spiega Aniello Guarino, della Fim Cisl di Napoli per il settore automotive – c’è chi ha ipotizzato che le fiamme siano iniziate dalle sterpaglie di un’aiuola che si trova accanto ai contenitori. Ma è tutto da verificare. Per fortuna nessuno si è fatto male e nessun lavoratore ha riportato conseguenze. Le fiamme erano abbastanza alte ma il fuoco è stato domato in poco tempo. Essendoci ancora un po’ di fumo abbiamo sollecitato l’azienda a non effettuare le produzioni di oggi pomeriggio. Per noi restano fondamentali la sicurezza dei lavoratori e la ricerca delle cause di questi episodi che non di dovranno più verificare».

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