Dopo il vasto incendio divampato lunedì sul Monte Somma nel Parco del Vesuvio è già partita la conta dei danni, mentre un focolaio riattivatosi improvvisamente nello stesso punto del giorno precedente ha fatto temere il peggio. Fortunatamente, però, il rogo di piccole dimensioni divampato ieri pomeriggio in via Cupa Maresca a Somma Vesuviana è stato subito domato dai Vigili del Fuoco, giunti sul posto insieme agli uomini della Base Cobra 2 della Protezione Civile e alla Polizia municipale locale. Molto più ingente quello del giorno prima scoppiato nello stesso punto e che stava per riversarsi sull’abitato: l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco anche con il supporto di un elicottero, oltre che dell’organizzazione locale con un «campo d’azione» dotato di vasca per il prelievo dell’acqua ha permesso di evitare tragedie. Ieri mattina i volontari della Protezione Civile locale hanno accompagnato i Dos regionali (Direttori operazioni spegnimento) sul luogo dell’incendio e da una prima stima è risultato che ad essere coinvolti sono stati cinque ettari di vegetazione che vanno ad aggiungersi a quelli colpiti nei giorni precedenti. Lo scenario è desolante: un tappeto di cenere si estende a vista d’occhio, cancellato completamente il verde. Anche se si tratta di un’area bassa del Parco Nazionale in cui sono presenti molte sterpaglie e arbusti (ci sono anche terreni incolti e moltissime discariche di rifiuti per la cui bonifica sono necessari milioni di euro, fondi che i Comuni non hanno) e non sembrerebbero essere intaccate aree di prestigio della macchia mediterranea, l’effetto non è meno drammatico.

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