Orta di Atella di nuovo sommersa dai rifiuti. In una giornata particolarmente calda il mancato svolgimento del servizio di igiene urbana ha creato gravi disagi ai cittadini. E la situazione potrebbe nel giro di poco diventare esplosiva. Gli operatori ecologici, che non vengono pagati da luglio, hanno proclamato lo stato di agitazione. All’orizzonte non si profila nulla di buono. Infatti nei giorni scorso la Gpn, ditta aggiudicataria dell’appalto per la raccolta dell’immondizia ha ceduto il ramo d’azienda del cantiere di Orta di Atella alla allo stato di agitazione proclamato dagli addetti al servizio di igiene urbana. Gli operatori ecologici infatti non vengono pagati da luglio. A peggiorare la situazione, già di per sé molto critica, il passaggio di cantiere dalla Gpn alla Dm Technology. La nuova ditta da prossimo primo settembre si occuperà dell’intero complesso produttivo e funzionale all’esercizio del servizio integrato di raccolta e trasporto rifiuti. La cessione del ramo d’azienda da parte della Gpn è avvenuta anche nei Comuni di Cesa, Quarto e Ottaviano. Da qui la mobilitazione dei lavoratori e la preoccupazione dei sindacati di categoria che temono ulteriori ritardi nel pagamento degli stipendi dovuti proprio al passaggio di cantiere. Intanto già nella sola giornata di oggi la situazione igienico-sanitaria a Orta di Atella era disastrosa. Marciapiedi ricoperti di sacchetti e strade invase da rifiuti. Tanto per non cambiare il sindaco del Pd Vincenzo Gaudino e il suo vice con delega all’Ambiente Enzo Tosti hanno ancora una volta confermato di non saper governare le emergenze del territorio. Che la Gnp se ne sarebbe andata lo si sapeva da tempo. Eppure gli amministratori locali non sono stati in grado di mettere in campo una exit strategy. È molto probabile che lo stato di agitazione si protrarrà per diversi giorni. E se già oggi in alcune zone della città l’aria era irrespirabile in futuro la situazione diventerà insostenibile. Il tutto sotto gli occhi indifferenti di Gaudino, Tosti e company.

Mario De Michele

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