Com’era facilmente vaticinabile, il caso fatto esplodere da Campania Notizie sull’incarico al nuovo comandante dei vigili urbani di Cesa ha provocato un effetto domino dagli esiti, questi sì, imprevedibili. Il prescelto è Nicodeme De Lucia, ma le criticità sulla sua nomina di responsabile del settore di polizia municipale, effettuata con delibera di giunta e successivo decreto sindacale, hanno indotto il primo cittadino Enzo Guida a chiedere al neo timoniere dei caschi bianchi una relazione sulla sua posizione (si spera che non si voglia risolvere il “caso” con un’autocertificazione). La spinosa questione è stata affrontata anche all’interno della maggioranza, chiamata a rispondere alla richiesta di chiarimenti dell’opposizione, presentata all’indomani della pubblicazione dell’articolo sul nostro portale. Forse mai come stavolta sindaco e esecutivo si ritrovano imbrigliati in una matassa difficile da sbrogliare All’orizzonte si profilo sue strade: la revoca lampo dell’incarico da parte del sindaco o la rinuncia, altrettanto in tempi record, del nuovo comandante. Lo scorso 7 aprile (clicca qui) la giunta lo ha nominato responsabile del settore di polizia municipale, in seguito alla convezione sottoscritta con il Comune di Caivano, di cui è dipendente a tempo indeterminato. Per 30 ore settimanali sarà in servizio a scavalco Cesa, fino al 31 marzo 2022. Dalla delibera di giunta e dal successivo decreto sindacale del 15 aprile si evince che De Lucia è un istruttore amministrativo (clicca qui). Non risulta da nessun atto ufficiale che sia in possesso del profilo di istruttore di vigilanza. Da qui una montagna di dubbi sulla legittimità dell’incarico. Un dipendente comunale con il profilo di istruttore amministrativo non può ricoprire il ruolo di comandante dei caschi bianchi. Non può svolgere attività di polizia giudiziaria. Non può elevare contravvenzioni. E non è abilitato a indossare la divisa di vigile urbano. O almeno non potrebbe, visto che durante la cerimonia del 25 aprile davanti al monumento ai caduti di piazza De Gasperi, l’ha già indossata.

Nicomede De Lucia il 25 Aprile a Cesa

Ad alimentare perplessità sulla regolarità del provvedimento ci sono le vicende caivanesi che vedono protagonista De Lucia. Nel 2007 l’allora sindaco Simone Monopoli lo nomina comandante della polizia locale. A stretto giro il Diccap (Dipartimento autonomie locali e polizie locali) contesta il decreto del primo cittadino (clicca qui). Il documento del sindacato viene inviato anche alla Procura di Napoli. Nei mesi successivi l’incarico viene revocato. Un altro documento ufficiale che soffia sul fuoco dei dubbi arriva sempre da Caivano. Nel giugno 2019 l’amministrazione di Orta di Atella chiede di utilizzare per 18 ore De Lucia come capo del comando della polizia municipale. Il Comune napoletano, allora sotto la gestione della triade commissariale, autorizza la richiesta ma sottolinea che non è istruttore direttivo di vigilanza ma istruttore direttivo informatico (clicca qui). C’è di peggio. Campania Notizie ha scoperto che nel 2019 De Lucia è stato escluso per mancanza di titoli di studio dal bando, indetto dal Comune di Afragola, per l’assunzione ex art. 110 del comandante dei vigili (clicca qui). Mica si vorrà equiparare un master, che si può ottenere facilmente anche online, ad una laurea in Giurisprudenza o equipollente? Sul punto la legge non lascia spazio ad interpretazioni. E non dà scampo a chi auspica una soluzione-furbata. Un ulteriore indizio della “non titolarità” di De Lucia balza agli occhi dando un’occhiata alla sua carriera nel suo ente di appartenenza. Durante un periodo di vacatio si arrampica ai vertici della polizia municipale di Caivano, ma dopo lo scioglimento per camorra del consiglio comunale la commissione straordinaria lo rispedisce negli uffici amministrativi. E quando Gaetano Alborino, per un ventennio integerrimo capo dei caschi bianchi di Caivano lascia il posto vuoto, il Comune ricorre ad un bando ex art. 110 per scegliere il suo successore. La domanda nasce spontanea: perché non ha optato per un dipendente in pianta organica come De Lucia? Come un cane che si morde la coda torniamo al punto di partenza. Tutto lascia presagire che il nuovo capo dei vigili urbani di Cesa non possa ricoprire il delicato ruolo che gli è stato attribuito. Da registrare la carente attività di controllo del segretario comunale Rosa Morrone che, nelle vesti di responsabile dell’Anticorruzione, avrebbe dovuto fare molta più attenzione prima di apporre il proprio visto di conformità alla delibera e al decreto. Il guaio è grosso. E chi pensa di tirare a campare fino alla stesura della graduatoria del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato del nuovo comandante (le prove sono terminate) rischia di finire in un cul de sac. Le conseguenze penali e contabili sarebbero pesantissime. C’è poco da scervellarsi: per ripristinare la legalità bisogna sbarazzarsi di Nicodeme De Lucia. Un’amministrazione comunale seria chiederebbe anche scusa ai cittadini per la figuraccia. Ma non crediamo nei miracoli.

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