Si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere e ha negato l’acquisizione di verbali di sue dichiarazioni rilasciate ai pm di Napoli nel marzo scorso l’avvocato Michele Santonastaso, penalista di Caserta ed ex difensore del boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti, in carcere da dieci mesi con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Santonastaso e’ comparso questa mattina nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere in cui si svolge il processo a carico di un altro penalista, Carmine D’Aniello di Aversa, anche lui difensore del boss Bidognetti e accusato dello stesso reato di Santonastaso.

L’avvocato che lesse in aula le minacce contro il magistrato Raffaele Cantone era stato chiamato a deporre nel processo D’Aniello davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale samaritano (presidente Raffaello Magi, a latere Francesca Auriemma e Paola Cervo) dal pm della Dda di Napoli Landolfi. Ma Santonastaso ha deciso di non parlare in aula e ha ritirato il verbale depositato in precedenza per visione da parte della difesa. Tra le sue dichiarazioni inserite in un verbale del 25 marzo di questo anno, alcune riguarderebbero il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e sono legate a indagini sui Casalesi, sui Polverino e sui clan di Sant’Antimo e Aversa.

In udienza, questa mattina, e’ iniziato anche l’esame dell’avvocato Carmine D’Aniello che ha riferito sull’inizio dell’inchiesta a suo carico, nata da un articolo del ‘Corriere di Caserta‘ a firma di Tina Palomba sul pentimento del braccio destro del boss Bidognetti, Luigi Guida detto ‘o drink, e la pubblicazione sul quotidiano locale di una parte dei verbali del neo collaboratore di giustizia. D’Aniello ha negato di aver mai fornito quei verbali alla giornalista.

Sulle intercettazioni che relative alla fuga della compagna del boss, Anna Carrino, da Casal Di Principe nel 2008 e sulle conversazioni intrattenute tra il difensore e i familiari del boss sulla necessita’ di riportare a casa la donna, il legale ha sostenuto che “non assecondavo le richieste di Bidognetti, ma ascoltavo cio’ che mi diceva solo perche’ non volevo che venisse fuori proprio da me il motivo reale della fuga della donna da Casal di Principe”, e cioe’ la relazione di Anna Carrino con un altro uomo. Nella precedente udienza il boss ristretto al 41 bis da 17 anni, ha esclamato fase: “Il clan Bidognetti non esiste piu'”.

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