È partita con successo la campagna anti Covid nelle scuole napoletane dove, fin’ora, sono stati somministrati 1.614 vaccini. Dal 16 dicembre – negli hub allestiti e gestiti dall’Asl Napoli 1 Centro all’interno di nove plessi scolastici – si sono svolti 11 appuntamenti vaccinali che proseguiranno con un calendario programmato fino all’11 febbraio, ma destinato a proseguire nei prossimi mesi con il coinvolgimento, sempre maggiore, delle dirigenze degli istituti. Nonostante l’impennata delle dosi, il numero delle somministrazioni nelle scuole è in fase calante da qualche giorno per il gran numero di contagi. Negli ultimi 15 giorni, sono stati 1.375 i positivi nelle scuole col record per le primarie di 610 contagiati, di cui 573 alunni e 37 docenti. La maggior parte delle somministrazioni negli hub “scolastici” riguardano le prime dosi che, al momento, raggiungono quota 1.296 sul totale dei 1.614 vaccini effettuati. Questo dato evidenzia come, la campagna anti Covid pediatrica che abbraccia tutti i gradi di scuola, dall’infanzia alle secondarie superiori, possa essere considerata ancora in una fase di partenza. Nonostante questa premessa, è già possibile distinguere un diverso grado di ricettività sui territori. I quartieri dove è stata riscontrata una maggiore richiesta vaccinale da parte delle comunità scolastiche, fin’ora, sono stati San Giovanni a Teduccio, Barra, il Vomero e la zona dei Ponti Rossi per arrivare all’appuntamento di oggi alla scuola Andrea Angiulli nel cuore della Sanità, uno dei rioni a più alta densità di popolazione minorile. Per le prossime date è in programma anche la zona di Pianura e diversi appuntamenti nell’area di Napoli est ma l’obiettivo dell’Asl Napoli 1 che, inizialmente era stato fissato al raggiungimento di almeno 20 scuole come polo per gli hub, adesso è diventato più ambizioso, puntando al coinvolgimento di più istituti possibili. «Fiducia e familiarità». È così che la scuola sta conquistando i genitori, offrendo la possibilità di vaccinare i loro figli in un ambiente accogliente ma, allo stesso tempo, attrezzato come qualsiasi altro hub cittadino. «All’inizio della campagna vaccinale pediatrica ci sono state delle resistenze emotive ma, ora, c’è un clima sereno e di fiducia guadagnata sul campo» spiega Carla Ungaro, dirigente medico pediatrico e responsabile della campagna dell’Asl partenopea presso gli istituti scolastici.

«Il numero dei dirigenti che ci chiedono di allestire i centri vaccinali presso le loro scuole è in crescita» sottolinea Ungaro collegando questa esigenza «alla necessità di di ridurre i contagi e quindi le classi in quarantena che stanno mettendo in grande difficoltà le comunità scolastiche». L’allestimento degli hub che, in molti casi, sono stati realizzati nelle palestre delle scuole, viene attivato dall’Asl quando gli istituti raggiungono una quota minima di candidati da vaccinare, intorno ai 100 alunni, attraverso le prenotazioni raccolte dalla dirigenza. La platea degli alunni vaccinati, in ogni caso, non è “esclusiva” e le prenotazioni sono aperte anche ad alunni di altri istituti. I genitori che accompagnano gli alunni negli hub delle scuole dove le equipe di infermieri, medici e anestesisti dell’Asl sono composte anche da pediatri, non nascondono, in ogni caso, il bisogno di essere rassicurati. «Va chiarito che viene utilizzato un terzo della dose Pfizer per la somministrazione ai minori col richiamo a 21 giorni, e che anche gli studenti con malattie croniche possono ricevere il vaccino» spiega Ungaro che suggerisce «la copertura vaccinale il prima possibile per tutelare soprattutto i più fragili». «Abbiamo notato che spesso per chi è alla soglia dei 12 anni, i genitori preferiscono aspettare – conclude la pediatra – ma attendere non serve».

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