Il pensiero del nuovo vescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, è andato a coloro che stanno attraversando momenti di difficoltà. Dai lavoratori della Whirpool agli ammalati, ad alcune persone in particolare. Anche ieri sera, nel corso delle celebrazioni pasquali, non sono mancati momenti di grande vicinanza alla gente. Una vicinanza diretta, immediata, chiaramente percepibile come nello stile di monsignor Battaglia. Sono così arrivate sette lettere, che in alcuni casi il vescovo indirizza a delle persone. Ne abbiano scelta una, e di questa la parte riservata al coraggio. Uno spunto di riflessione, riteniamo, per chiunque abbia, in questo momento, bisogno di una parola di conforto. “

«Vivere pienamente e senza riserve». Coraggio, allora: in piedi! In piedi, Simona! In piedi, perché noi resuscitiamo nel momento in cui accettiamo la sfida che ci viene rivolta da Dio a vivere pienamente e senza riserve.

Quando si vivono situazioni incerte, drammatiche, pericolose, quando si è condannati alla sconfitta, c’è una voce a sussurrarci ancora: coraggio!

E come vorrei sussurrare la stessa speranza a tutti coloro che si sentono confitti sulla croce della malattia: coraggio, in piedi! A quelli delusi dalla vita: coraggio, in piedi!

A coloro che masticano il pane amaro del tradimento: coraggio, in piedi!

A chi vede naufragare i sogni in cui ha investito senza risparmiarsi alcun sacrificio: coraggio, in piedi!

Il coraggio che ci spinge a rialzarci per abbandonare il letargo delle coscienze e respirare un vento di solidarietà che faccia nuovi i nostri mattini. Perché la delusione non ci sovrasti, l’angoscia non ci anneghi nel suo vortice, la confusione non zittisca il sale delle parole, la triste rassegnazione non prenda il sopravvento.

Coraggio, in piedi: per rimetterci in cammino e lasciare che, dalle ceneri dei nostri rimpianti e dalle prigioni delle nostre paure, scaturisca un fuoco nuovo in un abbraccio pieno di passione e di compassione.

Vorrei, allora, che il mio augurio ti arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole. Vorrei dirti “coraggio”. Il Signore è risorto; è davvero risorto per dirti che, di fronte a chi decide di amare, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno che non rotoli via. Che la resurrezione sia scritta sui volti, sul tuo volto, sia scritta nella vita, nella tua vita. Il Signore è veramente risorto e continuamente risorge in ogni svolta della nostra vita.

Il Dio della vita ti sorprenda. Risorga il tuo nome nella sua voce e il suo nella tua speranza.

Possa tu esserne il frutto. Possa tu diventare dono per l’altro ogni giorno di più.

Possa l’altro sempre meravigliarti con la sua presenza benedetta e benedicente.

Possa la memoria di questa presenza risorgere in te!

 

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