In una cattedrale napoletana semideserta a causa del Covid-19 il cardinale Crescenzo Sepe offre alla città l’ampolla su cui agisce, nel culto Cristiano, il secolare miracolo del patrono della città. Il sangue di San Gennaro si scioglie alle 10.02. Il prodigio è salutato, come di consueto, dallo sventolio di un fazzoletto bianco da parte della Deputazione.  “Il sangue – ha detto il cardinale – è completamente sciolto: segno dell’amore, della bontà, della misericordia di Dio e della vicinanza, dell’amicizia del nostro San Gennaro”. Folto il parterre istituzionale sul’altare: il sindaco de Magistris, il governatore De Luca, tra di loro il vicecapo della Deputazione di San Gennaro, Riccardo d’Andria Carafa, il deputato di Iv, Gennaro Migliore, oltre al prefetto di Napoli, Marco Valentini, ai vertici del distretto giudiziario e delle forze dell’ordine. Si prepara l’avvicendamento in Curia. Sepe ricorda che “la lunga chiusura di aziende e negozi con il calo dei consumi dei mesi scorsi ha messo in ginocchio l’economia, anche a Napoli e in Campania. Abbiamo visto crescere, in una realtà già critica, nuove fasce di povertà, mentre i poveri sono diventati più poveri. Ancora una volta, Napoli è stata interpellata e ha dimostrato la grandezza del suo cuore, mettendo in campo la sua umanità oltre che la sua capacità reattiva e generosa, come quella messa a servizio dei contagiati dal mondo socio-sanitario con sacrifici personali, professionalità e dedizione assoluta”.

“La violenza – afferma nella predica – è un virus, continua a essere praticata in leggerezza e crudeltà- Le radici di questa violenza vanno oltre il cumulo dei mali sociali che ne favoriscono l’esplosione. Penso al male seminato da quanti continuano a rincorrere la ricchezza l’altra verso le illegalità, l’affarismo, le truffe, l’egoismo, la prevaricazione, il potere non come servizio, ma come arma contro il bene comune”. “L’attacco che la delinquenza continua a provare alla città è più vile che mai. Anche in questo tempo di crisi, il suo obiettivo è quello di trarre profitto, ad ogni costo, perpetuando un ricatto ancora più odioso. E tenta anche di assoldare proseliti attraverso incarichi delinquenziali o prestito di denaro”.

Quello del 19 settembre, giorno della festa del Santo patrono di Napoli, è il principale dei tre prodigi della liquefazione del sangue di San Gennaro attesi ogni anno. Le altre due date in cui è atteso il miracolo sono il sabato che precede la prima domenica di maggio, quando la cerimonia si svolge nella Basilica di Santa Chiara, al termine della processione cosiddetta “degli infrascati”. C’è poi il 16 dicembre, nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui