Pediatra di famiglia cercasi: da Ponticelli a Chiaia passando per il Vomero e fino a Secondigliano a Napoli, in molti quartieri, si registra una carenza acuta di questi specialisti deputati all’assistenza primaria dei bambini e dei ragazzi. Tra pensionamenti, trasferimenti per altro incarico e defezioni di altra natura sono circa una decina le carenze da colmare nei vari quartieri della città. In questi casi un ufficio apposito della Asl deve riunirsi, valutare i fabbisogni ed emettere un bando per reclutare i nuovi camici bianchi deputati a colmare le carenze. Un’esigenza non più rimandabile anche a fronte dell’emergenza pandemica che vede impegnato al massimo, nelle ultime settimane, anche il fronte della pediatria di prossimità oltre che quella ospedaliera. «Il direttore delle cure primarie della Asl Napoli 1 ha promesso di convocarci entro fine gennaio per definire i fabbisogni e bandire le carenze – avverte Antonio D’Avino pediatra a Napoli e vice presidente nazionale Fimp, la federazione italiana della categoria – siamo dunque in attesa di questo incontro. Si tratta innanzitutto di mettere in campo una minuziosa ricognizione sulle municipalità per definire gli ambiti sguarniti e poi procedere ai bandi. I medici in graduatoria sono circa 300 ma molti colleghi sono impiegati in altre funzioni e anche in ospedale. In ogni caso i medici non mancano». Ma chi è, e che funzioni ha, il cosiddetto pediatra di libera scelta? Si tratta di un medico specialista, di fiducia della famiglia, che ha obbligatoriamente in carico un bambino dalla nascita fino ai 6 anni di vita. Dai 6 ai 14 anni i ragazzi possono indifferentemente essere iscritti ad un pediatra o presso un medico di famiglia. Gli adolescenti, infine, da 14 a 16 anni in particolari situazioni (come la presenza di patologie gravi o handicap documentati) possono continuare ad essere assistiti dal pediatra di fiducia. Al compimento dei 14 anni la revoca è comunque automatica. La presa in carico avviene solitamente entro il primo mese di vita: il pediatra viene scelto dai genitori ed è obbligatorio tenerlo fino al compimento di 6 anni. Il rapporto ottimale è di un medico ogni 600 assistiti tra zero e sei anni ma si può arrivare fino a 800 bambini in particolari casi. Se nel territorio di residenza non c’è nessun pediatra disponibile si può cercare in altre zone o rivolgersi al medico di famiglia ma è preferibile avere un medico prossimo al domicilio della famiglia. Il pediatra, al pari del medico di famiglia, non è dipendente delle Asl ma lavora in convenzione con il Servizio sanitario regolando l’accesso alle vaccinazioni, esami, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti farmacologici. Insomma si tratta del primo riferimento dei genitori per la salute globale del bambino attraverso visite ambulatoriali e domiciliari. Su oltre 400 pediatri di famiglia tra Napoli e provincia nei prossimi anni andranno in pensione più di 100 medici e nel quadriennio 2022-2026 si stima che circa un quarto dei pediatri di famiglia napoletani andranno in pensione.

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