Dalla festa di San Gennaro, cara ai napoletani, alla ricorrenza di Sant’Agata a Catania, inserita nella lista Unesco dei Beni Antropologici Patrimonio dell’Umanita’, alla celebrazione di Santa Rosa a Viterbo, con il celebre trasporto a spalla della “torre” per le strade della citta’: i sindaci difendono a spada tratta la tradizione e si schierano contro la decisione del governo di spostare, o accorpare alla domenica, le festivita’ dei Santi Patroni.

Una bocciatura senza appello per la norma contenuta nella manovra. La festa del Santo Patrono, per i primi cittadini, non si tocca, legata com’e’ alla cultura, alla storia del territorio e radicata nel cuore dei cittadini. Se la Diocesi di Napoli ha gia’ tuonato contro l’ipotesi di cancellare la festa di San Gennaro con la tradizionale attesa dei fedeli per il miracolo della liquefazione del sangue, anche il sindaco Luigi de Magistris si e’ detto in linea con la posizione dell’arcivescovo, cardinale Crescenzio Sepe. “Una festivita’ in cui si realizza un evento dal carattere mistico e religioso non puo’ essere condizionata da una manovra economica – ha detto il primo cittadino del capoluogo campano – E il discorso e’ valido anche per le feste civili, come il 25 aprile, l’1 maggio e il 2 giugno, che hanno un valore simbolico e dunque per rispetto dovuto alla storia patria”.

 

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