Aumenta il numero di bambini iscritti ad asili nido comunali o convenzionati dai Comuni. I bimbi che usufruiscono di asili nido comunali o finanziati dai Comuni variano dal 3,4% al Sud al 16,4% al Nord-Est, mentre la percentuale di Comuni che offrono il servizio varia dal 21,2% al Sud al 77,3% al Nord-Est.

Nel Mezzogiorno mancano strutture e le regioni meridionali, pur raccogliendo il 31% della popolazione di riferimento (bambini fra 0 e 2 anni) accolgono il 13,2% degli utenti nel 2009/2010 (era il 13,4% nel 2008/2009). E’ quanto rende noto l’Istat nel report “L’offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia”. Nell’anno scolastico 2009/2010 i bambini tra zero e due anni iscritti negli asili nido comunali sono 154.334; mentre altri 38.610 bambini usufruiscono di asili nido convenzionati o sovvenzionati dai Comuni, per un totale di 192.944 utenti dell’offerta pubblica complessiva. Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta contano piu’ dell’80% di Comuni coperti dal servizio. Maglia nera al Sud: nella fascia compresa fra il 10% e il 20% di Comuni che offrono il servizio si trovano Calabria e Campania, mentre solo in Molise la percentuale e’ inferiore al 10%. Tra il 20 e il 40% troviamo Lazio, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Piemonte, Sardegna, Basilicata. Fra il 60 e l’80%, Veneto, Lombardia, Toscana e la Provincia autonoma di Trento. Liguria, Marche e Umbria hanno percentuali comprese fra il 40% e il 60%. Il Nord-est quindi mantiene livelli superiori rispetto al resto d’Italia, con un incremento continuo dell’offerta comunale in tutte le regioni, che porta l’indicatore di presa in carico al 16,4% nel 2009/2010. L’Emilia-Romagna, in particolare, conserva il primato per la diffusione degli asili nido in termini di numero degli utenti (pari al 25,2% dei bambini tra zero e due anni), mentre assieme al Friuli-Venezia Giulia risulta essere la regione in cui e’ maggiormente presente il servizio in termini di percentuale di Comuni coperti (86,8% e 86,2% dei Comuni, in cui risiede il 98,2% e il 95,7% della popolazione target rispettivamente per l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia). Anche al Centro si e’ registrato un aumento considerevole dell’offerta, dovuto prevalentemente all’Umbria e al Lazio. Nel primo caso la crescita e’ significativamente elevata a partire dal 2008 in conseguenza del potenziamento dei contributi erogati dai Comuni per l’abbattimento delle rette, consentendo alla regione di conseguire uno dei piu’ alti indicatori di presa in carico (21,3%).

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