Un Enzo Gragnaniello a tutto tondo oggi a Roma per presentare Radici, un bel documentario di Carlo Luglio a lui dedicato e che sara’ a Venezia alla ottava edizione delle Giornate degli Autori. L’artista parla ovviamente di Napoli, di spazzatura, del nemico Bassolino, di De Magistris e anche, piuttosto sconsolato, del fatto che non abbia avuto da parte delle amministrazioni campane alcun finanziamento per il film: ”Ci metto io 3 mila euro per andare a Venezia a presentarlo”.

Intanto dice di Napoli: ”E’ una citta’ con troppi vulcani per non essere rispettata come si deve. Di Napoli diceva Goethe e’ un paradiso abitato da diavoli”. Il problema , continua Gragnaniello, e’ che ”ci hanno macinato. Bassolino ci ha macinato facendo credere che avrebbe fatto una nuova Napoli. La rivoluzione vera sarebbe prendere Bassolino, che negli anni ’70 non l’avrebbe passata liscia, e fargli capire quanto ha distrutto la nostra citta’. Napoli e’ sempre stata governata da amministratori che venivano dalla provincia, da assessori che non sapevano nulla di questa citta’ e che per 5 anni sistemavano i loro parenti. Tutta gente che ha robotizzato un popolo che e’ fondamentalmente anarchico”. E continua sulla polemica dei mancati finanziamenti a Radici: ”La Regione ha dato i soldi per una montagna di sale messa in piazza del Plebiscito (un’opera di Domenico Paladino, ndr), invece a noi non ha dato nulla. Almeno per ora”. Una certa fiducia da parte di Gragnaniello verso De Magistris che ha sostenuto come d’altronde ha fatto il produttore del film Gaetano Di Vaio: ”Nessuno credeva che ce l’avrebbe fatta ma alla fine ha vinto. Speriamo bene. I napoletani sono un popolo che ti porta in alto ma poi ti puo’ anche portare subito in basso”. Una battuta infine sullo sfidante alla candidatura di sindaco di Napoli Gianni Lettieri e al mancato concerto di Gigi D’Alessio: ”D’Alessio – dice con candore Gragnaniello – a Napoli non piace a nessuno ma ha fatto il pacco al resto d’Italia”. Ce ne ha anche per Turturro che ha dedicato a Napoli Passione: ”Quella non e’ la vera Napoli e’ un souvenir. Turturro ha usato gli artisti napoletani e basta. E poi dietro questa operazione c’e’ un giornalista che fa tutti questi guai”. Radici racconta con le canzoni di Enzo Gragnaniello e del suo gruppo la Napoli attraverso i suoi monumenti e i suoi quartieri. Nel cast oltre Gragnaniello, Maria Luisa Santella, Ida Di Benedetto, Tony Cercola, James Senese, Riccardo Veno, Enzo Moscato, Franco Del Prete.

 

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