Il caso del fantasma al Museo archeologico di Napoli sembra “la solita bufala estiva, come spero sia una bufala anche l’idea proveniente dal ministero dei Beni culturali di inviare i ghostbuster per accertare o meno la presenza del fantasma”. Lo dice, all’ADNKRONOS, il segretario nazionale del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap), Massimo Polidoro, affermando che l’immagine mostrata dai giornali e’ ritoccata tramite una semplice applicazione per telefoni cellulari, Ghost capture free (v1.3). Per quanto riguarda poi i misteriosi eventi denunciati dagli operai impegnati nel cantiere del museo, “possono essere spiegati o dalla distrazione degli operai oppure – continua Polidoro – da scherzi di cattivo gusto fatti da qualcuno che aveva da trarre vantaggi da questa situazione”. Niente di paranormale quindi anche perche’ “dalle molte chiamate che abbiamo ricevuto in questi anni non ci sono ancora prove che attestino l’effettiva esistenza dei fantasmi”. Se non e’ possibile dimostrare scientificamente l’esistenza degli spettri le continue segnalazioni possono essere spiegate sia dalla suggestionabilita’ di alcune persone nei confronti del paranormale sia dal “desiderio che qualche persona ha – conclude – nell’alimentare le credenze attorno all’esistenza dei fantasmi per interessi prettamente turistici”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui