Dare fuoco a un gatto per divertimento e guardarlo ardere: un gesto crudele che e’ costato la condanna a sei mesi di reclusione, oltre che al pagamento delle spese processuali, a tre operai che nel 2006 lavoravano in un cantiere edile vicino a Olbia.

La sentenza e’ stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Tempio Pausania, sezione distaccata di Olbia, Riccardo De Vito. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Giampaolo Pia, di 46 anni, e Massimiliano Pinna, di 33, entrambi di Guspini (Medio Campidano) e Maurizio Giraldo, di 30 anni, di San Gavino Monreale (Medio Campidano) al termine di una giornata di lavoro, avevano architettato un piano per torturare un gattino di proprieta’ di una signora che abitava non distante dal cantiere edile. Realizzata una gabbia, avevano attirato la bestiola con cibo e lo avevano catturato. Poi lo avevano cosparso d’alcol, dando fuoco. Ridotto ad una torcia il gattino era stato soccorso dalla proprietaria, ma era morto dopo tre giorni di agonia. Gli autori del gesto criminale erano stati individuati dalla Polizia locale di Olbia e denunciati alla magistratura. Nella sentenza il giudice spiega la decisione di negare la sospensione condizionale con la condotta degli imputati, ritenuti capaci di compiere nuovamente azioni simili. Grande soddisfazione è stata espressa dalla lega nazionale protezione animali e dalla quella della regione Campania, molto attiva in difesa degli animali.

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