Scacco ai cugini d’oltralpe. Nel 2015 la Francia lascerà all’Italia il posto di primo produttore di vino al mondo. Secondo la stima della Commissione Ue, effettuata sulla base delle cifre comunicate dagli Stati membri a settembre, l’Italia nella campagna 2015/2016 produrrà 48,869 milioni di ettolitri di vino, segnando un aumento del 13% rispetto all’annata 2014/2015. Una vendemmia ottima.

Cala al secondo posto la Francia con 46,450 milioni di ettolitri (­1%), mentre al terzo posto si piazza la Spagna con 36,6 milioni di ettolitri (­5%). Il terzetto di testa stacca di gran lunga tutti gli altri, con Germania (8,788 milioni) e Portogallo (6,703 milioni) rispettivamente al quarto e quinto posto, su un totale di produzione a livello Ue di 163,800 milioni di ettolitri. Di anno in anno Italia e Francia si avvicendano regolarmente sull’ambito podio. Nell’eterno derby tra le due fraterne rivali, a fare la differenza, ogni stagione, sono soprattutto le condizioni meteo. Lo scorso anno, ad esempio, il clima particolarmente sfavorevole fece crollare i rendimenti italiani, mentre la patria del Bordeaux se ne uscì benone, riconquistando lo scettro. Quest’anno, si verifica esattamente il contrario, con i produttori francesi che hanno dovuto fare i contro con una stagione meteo particolarmente secca. “Anche se la République ­ osserva orgoglioso Le Monde ­ resta, e di gran lunga, il numero uno mondiale in termini di valorizzazione” dei propri prodotti vinicoli. A livello territoriale ­ secondi i dati Uiv­Ismea ­ si è assistito ad incrementi generalizzati in quasi tutte le regioni italiane. Fanno eccezione Lombardia (­3%) e Toscana (0%), regioni che anche lo scorso anno sono risultate in controtendenza rispetto al resto del Paese. Fuori dal coro anche la Calabria (­10%). La leadership spetta, come nel 2014, al Veneto, con circa 9.317.000 ettolitri (+13%), mentre seconda è l’Emilia Romagna con 7.618.000 ettolitri (+9%) e terza la Puglia con 6.480.000 ettolitri (+19%). E siccome le buone notizie non vengono mai da sole, ci sono anche dati incoraggianti sul piano dell’export. Le stime di Bruxelles rivelano infatti che nei primi sei mesi del 2015 l’Italia è stato il Paese leader nelle esportazioni in termini di eccellenze Doc e Doccg, rispettivamente con 3,780 milioni di ettolitri e 3,305 milioni di ettolitri piazzati fra mercato Ue ed extra Ue. Al secondo posto c’è naturalmente l’immancabile Francia con 3,095 milioni di ettolitri di Doc e 1,962 di Doccg, poi la Spagna con 2,411 milioni di ettolitri di Doc e 1,070 milioni di ettolitri di Doccg. Quando si guarda però al valore di tutti i vini esportati, all’interno e all’esterno dell’Ue, i cugini d’oltralpe rimangono imbattuti, totalizzando nello stesso periodo 3,642 miliardi di euro, contro i 2,542 miliardi incassati dall’Italia e 1,233 miliardi dalla Spagna. Se poi si fa una valutazione quantitativa, è la Spagna il Paese leader dell’export, con oltre 12 milioni di ettolitri piazzati fra mercato Ue ed extra Ue. All’Italia tocca il secondo posto con oltre 9,7 milioni e la Francia il terzo con 6,7 milioni. “Un po’ per uno non fa male a nessuno”, recita un vecchio adagio.

 

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