In una commemorazione cupa, che è diventata quasi una tradizione, le famiglie delle vittime si riuniranno a New York e in altri luoghi degli Stati Uniti oggi per commemorare il 15° anniversario degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. I nomi delle vittime saranno letti a partire dalle 08:46 ora locale (12:46 GMT), l’orario del primo aereo dirottato che ha colpito la Torre Nord del World Trade Center, nel corso di una cerimonia a New York, nel luogo che il mondo ha imparato a conoscere come ‘Ground Zero’, e Barack Obama terrà un discorso al Pentagono, un altro obiettivi degli aerei dirottati dai qaedisti. Le commemorazioni si svolgeranno anche a Washington e in un memoriale alle porte di Shanksville, in Pennsylvania, dove il quarto aereo è precipitato dopo che i suoi passeggeri, a quanto sembra, si rivoltarono contro i dirottatori. Gli attacchi hanno ucciso 2.977 persone. Il presidente Obama osserverà un minuto i silenzio alla Casa Bianca, prima di recarsi al Pentagono. Il 15° anniversario del mortale attacco terroristico sul suolo americano fornirà un momento anche per riflettere su ciò che è cambiato dalla mattina dell’11 settembre nel 2001, che ha plasmato la politica interna ed estera da Stati Uniti. Le famiglie ora si riuniscono presso il National 11 settembre Memorial and Museum, che si trova presso il sito del World Trade Center. Più di 23 milioni di persone hanno visitato il sito memoriale da quando ha aperto nel settembre 2011 e più di 4 milioni di visitatori sono stati al museo, inaugurato nel maggio 2014. Nei 15 anni da quando l’attacco è avvenuto, quasi ogni minuto, ogni dettaglio, ogni aneddoto delle vittime, dei testimoni oculari e dei parenti sono stati ricostruiti in documentari, lungometraggi, fiction e libri. Ci sono giochi, serie Tv e poesie sull’11 settembre, ed è stato fatto riferimento alla terribile giornata anche in ballate rock, testi rap e composizioni di musica classica. Un dipinto dall’artista Gerhard Richter chiamato “September” raffigura le sagome delle torri gemelle crollate. La paura del terrorismo è rimasta viva e la questione ha svolto un ruolo di primo piano nella corsa per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. La paura del pubblico americano di questi attacchi ha raggiunto nuovi massimi nel 2016, secondo un recente sondaggio del Pew Research Center. Attualmente, il 40 per cento del pubblico degli Stati Uniti ritiene che la capacità dei terroristi di lanciare un altro grande attacco contro gli Stati Uniti sia maggiore di quanto non fosse al tempo degli attentati del 2001, ed è la percentuale più alta dal 2002. Il cambiamento è particolarmente evidente se riferito al partito di riferimento: il 58% dei Repubblicani intervistati ha detto che la capacità dei terroristi di lanciare un attacco sono aumentati dal 2001. Il dato si attesta al 31 per cento per i democratici e al 34 per cento per gli elettori indipendenti.

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