Cresce il numero di sfratti nel 2010 e, per la quasi totalita’, la causa e’ da ricercare nei mancati pagamenti. E’ quanto denuncia la Cgil e il Sunia alla luce di una elaborazione condotta su dati del ministero dell’Interno circa le dinamiche abitative registrate lo scorso anno e da dove emerge che gli sfratti emessi sono stati 65.489,

il 6,5% in piu’ sul 2009 (segnando il valore piu’ alto degli ultimi 15 anni), e di questi oltre l’85% sono stati emessi per morosita’ (56.147). Calano invece le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale giudiziario, che sono state 110.048 in flessione del 5,6% sul 2009, mentre cresce dell’8,1% (29.825) il numero di sfratti eseguiti. Sono dati che per la Cgil e il Sunia rivelano “nella sua drammaticita’ una emergenza nazionale, un problema drammatico per migliaia di persone che sta diventando esplosivo dal punto di vista sociale”.

Nel dettaglio lo studio del sindacato sottolinea come gli sfratti per morosita’ registrino negli anni un costante aumento sia in termini assoluti che percentuali sul totale. Nel 1983, infatti, con 17.895 provvedimenti rappresentavano il 13% degli sfratti emessi mentre nel 1997 avevano raggiunto la quota del 50% del totale con 26.332 provvedimenti. Per arrivare al dato dello scorso anno quando con 56.147 provvedimenti la crescita sul 2009 e’ del +8,9% e del +29% nel biennio 2008-2010. Per quanto riguarda l’insieme dei provvedimenti emessi – che contempla quelli per necessita’ del locatore, per finita locazione e per morosita’ o altra causa – questi hanno subito un andamento decrescente nel tempo, assumendo il valore massimo (145.780) nel 1984, valori superiori alla media sia nel 1983 (139.228) che nel 1987 (120.442) ed il valore minimo (38.944) nel 1999. Negli anni dal 2000 al 2010, al contrario, si e’ verificata un’inversione di tendenza rispetto al periodo precedente, con un aumento da 39.406 sfratti emessi nel 2000 a 65.489 nel 2010 (+66% nel decennio).

Dal punto di vista territoriale, le citta’ con piu’ sfratti emessi lo scorso anno sono Roma (con 6.710) seguita da Milano (6.466), Torino (3.010) e Napoli (2.932). Per quanto riguarda la ripartizione regionale, il maggior numero di provvedimenti emessi si concentra in Lombardia (13.865 provvedimenti pari al 21,2% del totale nazionale), seguito dal Lazio (7.533, 11,5%) e dall’Emilia Romagna (7.054, 10,8%). La drammaticita’ di questi dati, sostiene la responsabile delle politiche abitative per la Cgil Nazionale, Laura Mariani, dimostra “la necessita’ impellente di misure di sostegno ai redditi delle famiglie che hanno spesso incidenze dell’affitto oltre la soglia critica per l’equilibrio familiare: meta’ di quelle in affitto ne dichiarano eccessivamente gravoso il carico, quasi un terzo di queste hanno arretrati tra canone e bollette”. Lo stesso Piano di edilizia abitativa, denuncia la sindacalista, “che nelle promesse avrebbe dovuto garantire un flusso consistente di alloggi a canoni sopportabili, si sta rivelando marginale sotto il profilo numerico e lontano dalle capacita’ reddituali di giovani, lavoratori e pensionati”. Insufficienti inoltre per il sindacato le politiche messe in campo dal governo.

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