Dal 25 al 30 novembre s’illuminano di rosso le Camere del lavoro della Cgil e le sedi di categoria di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno per catturare l’attenzione sui femminicidi e la violenza contro le donne. Sono 109 le donne uccise da un uomo dall’inizio dell’anno, otto le vittime in Campania. E vale la pena ricordarle: Ornella Pinto, morta per mano del marito a Napoli a marzo; Vincenza Cimitile, uccisa dal fratello a Brusciano ad aprile; Ylenia Lombardo, picchiata, fucilata e poi data alle fiamme a San Paolo Belsito nel napoletano il 5 maggio, lo stesso giorno in cui moriva Antonietta Ficuciello, soffocata dal marito nell’avellinese. Il 28 maggio è toccato a Maria Carmina Fontana, originaria di Caserta, uccisa a coltellate dal marito nel lucchese. A luglio Vincenza Tortora è stata accoltellata dal marito, a Somma Vesuviana. A settembre uccisa e fatta a pezzi dal figlio Eleonora Di Vicino, a Pianura. Restano ancora non accertate le cause della morte di Dora Lagreca, salernitana, morta nel mese di ottobre.

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