Nei distretti 17, 18 e 19, quelli che coprono gran parte dei servizi sanitari dell’Agro aversano, la tracciabilità dei positivi al Coronavirus rischia di andarsi a fare benedire con l’inevitabile grave impatto su un territorio vasto e popoloso. Se a ciò si aggiunge la difficoltà a svolgere i tamponi allora la situazione, già difficile, potrebbe sfuggire di mano. Lo hanno ben compreso i sindaci Alfonso Golia (Aversa), Nicola Affinito (Carinaro), Antonio Tatone (Casaluce), Enzo Guida (Cesa), Vincenzo Santagata (Gricignano d’Aversa), Giuseppe Dell’Aversana (Sant’Arpino), Gianni Colella (Succivo), Tommaso Barbato (Teverola), Nicola Esposito (Lusciano), Gino Pellegrino (Parete), Anacleto Colombiano (San Marcellino), e Luigi Della Corte (Villa di Briano). Alla luce dei dati allarmanti, ma soprattutto delle falle all’interno del meccanismo tamponi-tracciabilità, i primi cittadini hanno invitato un documento al direttore generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo, e ai vertici dei distretti 17, 18 e 19.

Ecco il testo integrale. “Egregio direttore, fermo restando il grande sforzo profuso da tutti gli uomini dell’Asl di Caserta ed in particolare da medici ed infermieri impegnati in uno sforzo sovrumano per la difesa della salute dei cittadini, con la presente nota sottoponiamo alla Vostra attenzione, per quanto di competenza, la problematica relativa alla comunicazione al Sindaco dei nominativi dei positivi. Siamo in grandi difficoltà in quanto si è persa qualsiasi tracciabilità dei positivi. Non abbiamo nemmeno notizia dei soggetti posti in isolamento fiduciario. È necessario che i sindaci vengano messi a conoscenza dei cittadini positivi al tampone, quantomeno per attivare i protocolli in materia di rifiuti e per poter avviare anche attività di controllo dei familiari che potrebbero essere veicoli di ulteriori contagi. Siamo in condizioni difficili su questo tema in quanto non si riesce a comprendere il numero reale dei positivi, inoltre non si hanno notizie dei guariti. Il bollettino dell’ASL giornaliero indica dei numeri per ogni paese ma non vi è alcuna comunicazione ai Sindaci dei nominativi. Gli esami svolti presso i laboratori privati non sempre sono caricati sulle piattaforme, e spesso non vengono eliminati, fra i contagi, le persone guarite. Molti cittadini sono convinti che noi sindaci nascondiamo il numero reale dei contagi, poiché i nostri dati differiscono da quelli pubblicati sulla tabella riepilogativa dell’ASL”.
E ancora: “Egregio direttore, il grido di allarme che arriva dai nostri territori è in particolare rivolto a segnalare alla Vostra attenzione, il fatto che i cittadini molto spesso hanno difficoltà a svolgere i tamponi e non hanno notizie degli esiti, sia del primo tampone sia di quello di controllo a fine quarantena, rivolgendosi ai Sindaci per avere conforto. Questo ritardo crea immense difficoltà a tantissime persone aumentando enormemente il grado di sofferenza costrette ad una condizione di “sequestrati in casa”, molto spesso senza sintomi, ma impossibilitati ad uscire per questi enormi ritardi, con ripercussioni anche sulla loro vita economica. Alla luce di quanto sopra, esprimendo il nostro pieno sostegno alla Vostra azione e dando la piena disponibilità ad un incontro, ove necessario, vi chiediamo un ulteriore sforzo organizzativo, per quanto possibile, finalizzato a trovare soluzioni per risolvere questa situazione”.

Problematiche serie e fondate quelle poste dai sindaci Golia, Affinito, Tatone, Guida, Santagata, Dell’Aversana, Colella, Barbato, Esposito, Pellegrino, Colombiano e Della Corte. Questioni alle quali bisogna dare risposte celeri e concrete.

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