Il Decreto n° 5/2022, emesso dal Presidente del Tribunale di Napoli Nord, sarà definito, dai posteri, come il “decreto della discordia”. La questione viene sollevata dalla Lega Italiana Forense che, con una lettera aperta, oltre ad esprimere un sentimento di sgomento, “con lealtà, onore e diligenza… per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito” sentono il “pressante dovere di far rilevare talune criticità allarmanti”. In particolare, i “cenci neri” fanno osservare che il provvedimento è una “disposizione organizzativa … relativa al servizio di recupero crediti derivanti da omesso pagamento del contributo unificato” che si sostanzia in una mera lungaggine temporale tra la proposizione di un giudizio e la sua assegnazione al Giudice che dovrà trattarla. In buona sostanza, la “preoccupazione di una responsabilità contabile, in sostanza si trasforma in una punizione non tanto verso l’Avvocato, quanto verso l’utente, il cittadino che domanda giustizia, i cui diritti l’Avvocato difende, che già paga lo scotto dei rallentamenti dovuti alla scarsità organica di personale amministrativo e magistratuale del nostro Tribunale”. La questione ha assunto una portata molto seria, tanto che, nella seduta del 21.01.2022, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord ha deliberato “di proclamare in via d’urgenza lo stato di agitazione dell’Avvocatura di Napoli Nord, riservandosi ulteriori e conseguenti iniziative da assumere”.
Adesso la discussione si pone su un piano molto tecnico e di natura strettamente giuridica, la preoccupazione e che, in questo braccio di ferro serrato, chi veramente corre il pericolo di pagarne le spese sia la Giustizia. Staremo a vedere incrociando le dita.

Enzo Iorio

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